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TENTATO OMICIDIO del ras del clan dei Casalesi e dei figli. In 4 a un passo dallo sconto di pena in Appello. TUTTI I NOMI

1 Aprile 2023 - 11:35

CASTEL VOLTURNO – Si è deciso un concordato, un accordo tra la pubblica accusa e i soggetti imputati, relativamente ai motivi di impugnazione della sentenza in primo grado da parte della difesa, ricevendo, in questo modo uno sconto di pena.

Forse semplificazione troppo brutale, ma serve a chiarire rapidamente cosa sia avvenuto nell’udienza celebratasi nelle scorse ore alla corte di Appello di Napoli nel processo a carico delle sette persone ritenute responsabili dei reati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi ed estorsione aggravata e soprattutto dell’agguato nei confronti del ras del clan dei Casalesi della zona di Castel Volturno, Ciro Taurino, detto Ciruzz e’ Pescopagano, Alessio e Salvatore Taurino e di Antonio Alfano.

Alessio Taurino, il figlio del capo dell’area di Pescopagano, Ciro Taurino, è uno dei due soggetti fermati nelle scorse settimane per altrettante rapine compute negli uffici postali di Caserta e Villa Literno (CLICCA E LEGGI).

In primo grado, nel processo celebrato con rito abbreviato, sono arrivate le condanne di Luigi D’Antonio a 10 anni di reclusione; Andrea Rosario Guida a 7 anni; Lorenzo Esposito De Rosa a 6 anni e 10 mesi; Felice Martella a 6 anni e 10 mesi; Assunta Castellano a 3 anni e 4 mesi; Teresa Venosa a 3 anni e 2 mesi; Giorgio Monaco a 2 anni e 4 mesi.

Il primo a ricevere la proposta di pena concordata è stato Lorenzo Esposito De Rosa, specificatamente a 5 anni e 3 mesi. Nella prossima udienza, verranno formulate altre richieste di pena concordata per Assunta Castellano, Giorgio Monaco e Teresa Venosa.

Secondo la ricostruzione della Dda di Napoli, avrebbero partecipato all’agguato con precisi intenti omicidiari ai danni delle vittime designate la notte del 14 agosto 2019 a Castel Volturno, in via Consortile.

A bordo di moto e scooter muniti di armi da fuoco e mazze da baseball avrebbero raggiunto e sbarrato la strada alla Fiat Panda con i tre bersagli. Dapprima avrebbero danneggiato il veicolo con le mazze da baseball e poi esploso colpi d’arma da fuoco ad altezza uomo. Nella pioggia di proiettili una delle tre vittime venne colpita ad una spalla, le altre due si salvarono grazie alla loro prontezza di riflessi.

Il gruppo di fuoco per festeggiare l’avvenuto agguato si spostò in prossimità del Bar Attila dove esplose in aria colpi di fucile. Le indagini avviate dalla squadra mobile della Questura di Caserta non solo hanno permesso di individuare i responsabili del raid ma hanno svelato i motivi: mantenere l’egemonia sulle piazze di spaccio locali.