ALLARME MORTALE. Niente più posti in terapia intensiva in Campania. De Luca ha tradito due volte, ecco perché

6 Marzo 2021 - 20:24

CASERTA (g.g.) – L’affermazione gravissima del sindaco di Calvi Risorta, Giovanni Lombardi, merita un supplemento valutativo. Lombardi ha parlato da medico-rianimatore dell’ospedale Cotugno di Napoli. Lo ha fatto con la cognizione di causa di chi sta davvero in primissima linea nella lotta al covid.

Lombardi ha affermato nel suo turno di ieri che l’ospedale napoletano non è riuscito a trasferire in altri reparti di terapia intensiva, sia pubblici che privati, malati con complicazioni critiche, perché – ha sostenuto il sindaco – non c’è più un posto libero in regione.

Va da sé che se la situazione fosse realmente questa, il numero dei morti crescerebbe esponenzialmente nella nostra regione. Come abbiamo già scritto, il direttore generale degli ospedali dei Colli Aminei (Monaldi, Cotugno, Cto), ha rivalutato verso il basso l’allarme di Lombardi, riconoscendo la saturazione degli ospedali della sua azienda, smentendo però quella delle altre strutture di ricovero operanti a Napoli, in provincia e nel resto della regione.

Consultando i dati ufficiali erogati da quell’Unità di crisi regionale, che per noi, lo scriviamo da un anno, riassume in sé tutti i vizi e le incompetenze della politica e delle burocrazie regionali, ha comunicato che i posti occupati nelle terapie intensive della Campania sono 148. O meglio, erano 148 ieri sera, considerando lo sfasamento temporale del report.

Ad ottobre, noi abbiamo scritto una serie di articoli, provando a vergognarci noi per il presidente De Luca, il quale tale parole non sa neppure dove sia di casa, dopo aver provato, attingendo dalla fonte autorevolissima de Il Sole 24 Ore, che la Campania aveva (per l’appunto) vergognosamente tradito l’impegno preso con il governo nazionale per l’attivazione di altri 500 e passa posti letto in rianimazione.

Il quotidiano di Confindustria, al tempo, ne segnalava attivati solo altri 92. Il che, secondo i nostri calcoli attinti dai piani ospedalieri, portava a 427 posti letto in Terapia Intensiva, sia covid che di degenza classica. Se la Campania avesse avuto la dignità di rispettare l’accordo preso con il governo, avrebbe già avuto 834 postazioni in Rianimazione.

Da ottobre ad oggi sono trascorsi quattro mesi e mezzo, abbiamo perso la contabilità, anche se ogni giorno leggiamo una cifra pari a 656 posti letto in Terapia Intensiva, che la regione definisce Disponibili. La trasmissione Report ha raccontato come questi posti non siano attivabili in automatico e rapidamente, ma qualcosa sicuramente è successo se si è passati da 427 a 656.

Ma qui non si capisce bene se il dato riguarda tutti i posti letto utilizzabili per malati covid o no. Se fosse vera la prima ipotesi, significa che De Luca ha fatto cose grosse, superando quota mille postazioni in Rianimazione. E se con 148 posti letto occupati su 656 disponibili, il punto di ricovero e di smistamento più importante della Campania, cioè il Cotugno di Napoli, dice, perché poi Lombardi lo ha ribadito nel pomeriggio di oggi, con buona pace del suo direttore, di non riuscire a trovare posto per ricoverare persone in gravi condizioni, sarebbe interessante capire cosa occorre e quanto tempo ci vuole per attivare questi 656 posti. Considerano che 656 sono occupati, ne resterebbero utilizzabili 508.

La verità è una sola: De Luca è due volte colpevole. Prima ha tradito i campani, quando ha lasciato inapplicato il Piano Ospedaliero Regionale che lui stesso ha firmato, che prevedeva, prima, a prescindere dal covid, almeno 650 posti letto in Rianimazione. Sarebbe bastato questo dato e nessun aggiustamento, nessun aggiunta sarebbe stata necessaria. Ovviamente, De Luca e i suoi mandarini non avrebbero potuto spendere poi i 27 milioni di euro per gli ospedaletti modulari, finiti sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. Successivamente, De Luca ha tradito di nuovo il suo popolo, ma anche l’Italia intera allorquando, nell’aprile scorso si è impegnato ad utilizzare fondi del governo, stanziati con il decreto Rilancio, per mettere in opera 479 nuove postazioni in rianimazione, riuscendo fino ad ottobre 2020 a metterne in piedi la miseria di 92.

Rimaniamo in attesa di capire meglio cosa siano questi 656 posti letto disponibili per la Terapia Intensiva e come gli stessi si relazionano alle necessità extra covid.