Accusati di truffa, il giudice chiude il Be Food del Jambo: L’amministratore: “Presto altri sfratti di negozi”

21 Ottobre 2018 - 14:00

TRENTOLA DUCENTA (l.d.a.) – In questi giorni tiene banco una vicenda molto complessa che vede contrapposti da un lato, il titolare e i suoi 15 dipendenti del Be Food e, dall’altro, l’amministrazione giudiziaria del centro commerciale Jambo.

La vicenda ha portato alla serrata del locale poiché, secondo le indagini, due dipendenti avrebbero fatto sparire delle fatture del Be Food, motivo per il quale sono stati licenziati e per cui l’amministratore della società ha avviato degli accertamenti. Sulla vicenda è in corso anche un’inchiesta della Procura di Napoli che ha chiesto e ottenuto dal Gip Federica Colucci, la chiusura del locale nel Jambo.

Sul caso si è fatta sentire la Cis Meridionale srl, che essendo amministrata attraverso il tribunale, dopo i noti fatti di camorra, espriem anche il pensiero dello Stato. La nota, a firma dell’Amministratore Unico Salvatore Scarpa, dà la versione ufficiale: “E’ emerso che tramite artifizi contabili era stato artatamente annullato da parte di dipendenti infedeli prontamente licenziati nello scorso mese di luglio il debito di € 37.587,20 che la società “Be Food Srl” avrebbe dovuto onorare in virtù della stipula del contratto in data 05.01.2011“.

A questa presa di posizione risponde Vincenzo Gala, a nome della Be Food: “Ci fu un accordo con l’allora rappresentante legale della Cis Meridionale di provvedere all’ammodernamento dell’esercizio commerciale in ‘cambio’ dell’esonero del fondo di rotazione e questo accadeva nel gennaio 2011. Ora, dopo ben 7 anni, si sono ricordati di quel ‘fondo di rotazione’ e l’amministratore giudiziario ci ha chiesto 37500 euro di arretrati. Ma a quanto pare c’è qualcos’altro contro di noi visto che nonostante il pagamento di questi soldi allo stesso modo hanno deciso di cacciarci dal centro commerciale

Sull’argomento interviene anche l’avvocato di Gala e della Be Food, Luigi Tuccillo: “Ci sono veramente tantissime incongruenze: l’amministratore giudiziario parla di una fantomatica fattura 201/00 del 13 gennaio 2011 che però non è stata mai recapitata alla società tanto è vero che la prima fattura che la Cis ha emesso nei confronti della Be Food è la 202/00 del 13 gennaio 2011, relativa al canone di affitto del mese di gennaio 2011″. In conclusione l’avvocato chiederà al Riesame l’annullamento del provvedimento.