TRUFFE AGLI ANZIANI. Scena muta dei 10 indagati davanti al giudice

21 Luglio 2023 - 18:48

I 10 sono accusati di associazione a delinquere: hanno raggirato decine di anziani.

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i 10 indagati arrestati 24 ore fa, destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Rosaria Dello Stritto. Due in cella e 8 ai domiciliari, sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno agli anziani. Il gruppo era capeggiato da due fratelli napoletani: Antonio Francescone 34enne di Napoli e Gennaro Francescone 32 enne. Coinvolti anche Gabriele Francescone 56enne di Napoli, Ciro Guasco 66 anni di Napoli, Nicola Mango 71enne di Napoli, Aniello Francescone 34enne di Napoli, Pasquale Vacca 49enne di Napoli, Salvatore Martinelli 32enne di Napoli, Domenico Eduardo Di Palo 29enne di Napoli, Carmela Rubino 34enne di Napoli. consumatesi nei comuni della provincia di Caserta, Avellino, Salerno, Frosinone, Foggia, Andria, Bari, Barletta.

Il gruppo individuava le vittime, tra queste una 94enne, una 93enne, una donna di 88 anni e altre decine di nonne e nonni tra le vittime della banda, spesso sole, e le sceglievano soprattutto perché avevano dei nipoti; i truffatori agivano di solito in due, uno contattava telefonicamente la vittima prescelta, usando quasi sempre lo stratagemma del pacco per il nipote da consegnare a casa e per il quale andava pagata una somma; intanto il complice si presentava poco dopo a casa dell’anziana e si faceva pagare in soldi, gioielli, fedi e buoni postali, consegnando un pacco in cui non c’era nulla. Sono state oltre 50 le truffe consumate o tentate.

I “capi” impartivano le indicazioni sulle vittime, consegnavano agli esecutori le chiavi dell’auto a noleggio e cellulari usa e getta; e per evitare poi che chi commetteva la truffa potesse mettersi in tasca parte del bottino, i due fratelli consegnavano agli esecutori anche uno smartphone con cui fotografare i gioielli di cui si erano impossessati durante il colpo, per poi confrontarli una volta arrivati ​​a Napoli. Tutti, in nome dell’amore per i nipoti, hanno consegnato ai truffatori, oltre ai soldi, anche gioielli e persino le fedi nuziali.

Questo è l’aspetto più triste della vicenda” ha detto il maresciallo della stazione di Ruviano Michele Fioraio durante la
conferenza stampa tenuta in Procura alla presenza del procuratore aggiunto Carmine Renzulli, del Capo del Reparto
Operativo dei Carabinieri di Caserta Salvatore Sferlazza
, del Comandante della Compagnia di Caserta Pietro Tribuzio.
Qualche anziana si è privata della fede del marito deceduto credendo di aiutare il nipote“, ha aggiunto l’investigatore
dell’Arma.