TUTTI I NOMI. APPALTI & CAMORRA. Nuovo blitz: in carcere dirigente comunale e un assessore casertani. Arrestato anche imprenditore di GRICIGNANO e indagata la figlia

2 Novembre 2023 - 13:46

CAIVANO – Infiltrazioni della camorra negli uffici comunali: altri 18 indagati a Caivano. Sei imprenditori sono finiti ai domiciliari per corruzione di politici e dipendenti del Comune di Caivano per ottenere appalti pubblici, in un’inchiesta che coinvolge anche il boss Antonio Angelino.

Ieri notte, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare – emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda – nei confronti di 18 persone indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.

Figura anche l’ex assessore comunale di Caivano, originario, però, di San Marcellino, Carmine Peluso tra i destinatari dei provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Napoli. I provvedimenti emessi riguardano un ex consigliere comunale, Giovanbattista Alibrico, l’esponente politico Armando Falco e il tecnico comunale Martino Pezzella, originario di Caserta, insieme con il dirigente comunale Vincenzo Zampella.

Nel blitz di oggi è stato recluso agli arresti domiciliari l’imprenditore Domenico Amico, di Gricignano d’Aversa. Risulta indagata anche la figlia: Michela Amico.

Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dall’Antimafia tra novembre 2022 e luglio 2023, sono emersi legami tra camorra. amministrazione comunale e uffici nella gestione degli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici. Secondo l’accusa, per imporre il pizzo agli imprenditori vincitori delle gare d’appalto, il clan otteneva informazioni riservate dagli uffici comunali.

E ancora, alcuni funzionari avrebbero svolto il ruolo di intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ritirando materialmente le tangenti. A loro volta, gli inquirenti sostengono che gli stessi imprenditori taglieggiati avrebbero ottenuto appalti corrompendo politici e dirigenti comunali compiacenti.

Secondo l’Antimafia, il sistema Caivano prevedeva che gli imprenditori da un lato pagassero tangenti agli uffici comunali per ottenere gli appalti, dall’altro fossero taglieggiati dal clan. Nel caso in cui non pagassero, gli inquirenti hanno ricostruito che scattavano le ritorsioni. Il clan – tramite Giovanni Crolletti e Massimiliano Volpicelli – imponeva il blocco dei cantieri degli imprenditori che non pagavano.

Nove Indagati erano già stati sottoposti a fermo lo scorso 10 ottobre, mentre altre nove persone erano indagate nell’ambito della stessa inchiesta. Tra queste compaiono i sei imprenditori finiti oggi agli arresti domiciliari.

carcere: per Giovanbattista Alibrico, detto Giamante, politico di lungo corso nonché consigliere comunale uscente; Raffaele Bervicato, dell’omonima famiglia criminale e ritenuto luogotenente del clan Gallo-Angelino; Armando Falco, nipote dell’ex sindaco Enzo Falco; Domenico Galdiero; Raffaele Lionelli; Martino Pezzella, tecnico comunale; Vincenzo Zampella, dirigente comunale; Carmine Peluso, ex assessore ai Lavori pubblici.
Provvedimento anche Antonio Angelino, alias tibiuccio, boss in carcere da luglio, Gaetano Angelino, Giovanni Cipolletti e Massimo Volpicelli.

domiciliari: Angelo Natale, Domenico Amico, di Gricignano d’Aversa, Giuseppe Bernardo (ex consigliere comunale), Vincenzo Celiento, Domenico Della Gatta e Antonio D’Ambrosio.

indagati a piede libero: Michela Amico, figlia dell’imprenditore Domenico Amico, Domenico Celiento, Teresa Peluso, Francesco Peluso, detto Mangano, e Arcangelo Della Rocca, ex assessore comunale.