TUTTI I NOMI. ARRESTATI. Bruciano il tabacchi per beccare 30 mila euro dall’assicurazione. Chi sono marito e moglie mandanti e il ragazzo che ha appiccato l’incendio

10 Maggio 2024 - 18:44

Le ustioni sul 19enne e una coincidenza territoriale hanno insospettito i carabinieri

CASERTA – Tutti e tre, il diciannovenne di Casal di Principe, Domenico Coppola, il concittadino, 46enne, Nicola Caterino e Luisa Natalia Ortiz 34enne di Benevento, sono accusati dalla procura sannita di incendio in concorso e fraudolento danneggiamento di beni assicurati. Ma non essendo stata ancora presentata querela per quest’ultimo tipo di reato, previsto l’articolo 342 del codice penale, non si è ancora potuto procedere a questa specifica contestazione.

Alla Ortiz, invece, è contestata anche la simulazione di reato, avendo denunciato ai carabinieri il furto del registratore di cassa, dei gratta e vinci, di varie marche di sigarette e tabacchi e di 900 euro in contanti, il tutto per un valore di oltre 30.000 euro.

Si tratta della vicenda relativa all’incendio dell’ottobre scorso avvenuto al tabacchi minimarket di San Martino Sannita, in provincia di Benevento, e gestito dalla 34enne.

Secondo quanto scoperto dai carabinieri della Compagnia di Benevento, il diciannovenne Domenico Coppola (ora in carcere) sarebbe stato contattato da Nicola Caterino tramite suo nipote, giovane coetaneo anche lui casalese che collaborava nel tabacchi della compagna del 46enne.

Caterino, arrestato e in carcere, e Ortiz, ai domiciliari, secondo la procura di Benevento avrebbero avuto quindi il ruolo di mandanti nell’incendio del tabacchi, con il compito dato al giovane ragazzo di appiccare il rogo, in

modo da poter chiedere e ricevere la somma di 30 mila euro dalla compagnia assicurativa.

Le indagini dei Carabinieri Sanniti hanno permesso di scoprire che proprio nella notte dell’incendio il diciannovenne era finito al Pronto Soccorso dell’Ospedale Moscati di Aversa con delle pesanti ustioni.

I sospetti sulla responsabilità del ragazzo quale autore materiale per luogo venivano avvalorati dalle ferito da contatto con il fuoco, dalle immagini di videosorveglianza dei negozi vicini, ma anche dalla coincidenza del luogo di residenza del ragazzo, Casal di Principe, e quello di provenienza di Nicola Caterino e del nipote, che nel negozio della Ortiz ci lavorava.

Le intercettazioni nella stanza del Cardarelli di Napoli dove Domenico Coppola era ricoverato, oltre a quelle sui telefoni, hanno permesso agli inquirenti di chiudere il cerchio.

Nelle scorse ore ci sono stati gli interrogatori di garanzia, ma né da Coppola, difeso dall’avvocato Mirella Baldascino, né da Nicola Caterino e Luisa Ortiz, rappresentati dal legale Antonio Nerone, sono emerse dichiarazioni degne di nota.