TUTTI I NOMI DEI 29 IMPUTATI. VOTO DI SCAMBIO, rinviati a giudizio Armando, Luigi, Aniello e Raffaele Cesaro

6 Settembre 2018 - 10:44

AVERSA – (Tina Palomba) Voto di scambio: abbiamo una svolta nel procedimento giudiziario che fa perno sulla nota famiglia dei Cesaro. Ventinove persone a giudizio per corruzione elettorale, dovranno comparire il 13 dicembre, dinanzi al Tribunale di Aversa-Napoli Nord, giudice monocratico Agostino Nigro, dopo la conclusione delle indagini del pm Simone de Roxas e il decreto di citazione a giudizio diretto.

Coinvolti nomi di eccellenti politici e imprenditori: Luigi Cesaro, ex deputato e attuale senatore di Forza Italia; il figlio Armando, capogruppo in consiglio regionale, sempre di Forza Italia; i fratelli Aniello e Raffaele, detenuti dal maggio dello scorso anno per le vicende collegate al presunto controllo camorristico dell’area Pip di Marano (di cui questa inchiesta è uno stralcio); la consigliera regionale sempre di Forza Italia Flora Beneduce e altre 24 persone, che avrebbero, in cambio di favori, di promesse, votato, ma soprattutto fatto votare, per Armando Cesaro alle elezioni regionali del 2005, dove quest’ultimo fu eletto con un vero e proprio uragano di preferenze.

Tra queste c’è quella relativa all’appalto da 10 milioni di euro nell’insediamento industriale dell’Asi di Caserta. Una promessa che avrebbe dovuto garantire all’imprenditore beneficiario Antonio Di Guida, anche lui tra gli imputati, un profitto netto di almeno due milioni di euro. Va aggiunto che Antonio Di Guida, nell’orbita dei Cesaro si trova da anni, visto che è stato assessore provinciale nelle amministrazioni che, direttamente, con la sua presidenza o indirettamente, con quella del suo ascaro Pentangelo, Luigi Cesaro ha controllato per anni e anni. Un rapporto stretto, com’è dimostrato dal fatto che Di Guida è stato pure lui indagato in un’altra indagine, stavolta della Dda, nell’inchiesta della Dda sul Pip di Marano, di cui questa sul voto di scambio, rappresenta uno stralcio.

Un’altra promessa sarebbe stata quella fatta a Vincenzo Caradente al quale fu garantita la nomina a direttore sanitario del distretto 38, quello, manco a dirlo, di Marano, dell’Asl Napoli 2, grazie al rapporto stretto che i Cesaro avrebbero avuto con un direttore di dipartimento.

Insomma, appalti, poltrone prestigiose e tanti favori che venivano chiesti alla vigilia della campagna elettorale del 2015.

Proseguendo la carrellata delle accuse, formulate dalla Procura della Repubblica di Aversa- Napoli nord, ad una famiglia sarebbe stata promessa un’assunzione a Poste Italiane in cambio di 30 voti, previa dimostrazione attraverso la foto delle schede. Ad un altro ‘sostenitore’ di Cesaro jr, Luigi De Biase, sarebbe stata promessa e poi fatta ottenere la nomina di componente dell’Oiv, l’organismo di autovalutazione interna della Regione Campania, ai tempi di Caldoro-governatore.

Due accuse invece riguardano i nulla osta che gli imputati avrebbero ottenuto, secondo la tesi della Procura, con l’assenso dei vertici politici e amministrativi del comune di Marano per lo spostamento di un dirigente e di un agente di polizia municipale verso altri impieghi, il primo al Demanio e il secondo presso lo staff di un capogruppo consiliare della Campania. I due avrebbero dovuto “ricambiare il piacere” con il sostegno elettorale a Cesaro jr.

A un medico, precario, sarebbe assicurata la stabilizzazione del contratto presso l’ospedale di Giugliano; a un sottotenente di polizia municipale invece sarebbero state date rassicurazioni per la figlia medico. Non una cosa da poco, ma un’assunzione all’ospedale San Raffaele di Milano, dove, come si sa, l’incidenza della famiglia Berlusconi è molto significativa. Va detto però che questa assunzione non si perfezionò.

Un elettore di Portici, Ciro Gargiulo, per portare un po’ di preferenze ad Armando avrebbe ricevuto due abbonamenti gratuiti al Centro Sportivo locale ‘Aquilasport’ amministrato da Aniello Cesaro. E ad un’altra elettrice, in grado di orientare molti voti, dipendente della partecipata “Armena sviluppo” sarebbe stata promesso che sarebbe stata promossa da addetta al verde pubblico ad impiegata. Altre promesse di assunzioni sarebbero state fatte per posti di lavoro nell’ufficio del demanio Marittimo, presso Asl di Marano e di Napoli.

Ecco i nomi delle persone che hanno ricevuto l’avviso di comparizione dei carabinieri per la citazione diretta, per il prossimo mese di dicembre: Luigi Cesaro 66 anni S. Antimo, Armando Cesaro 36 anni, Aniello Cesaro 64 anni, Raffaele Cesaro 62 anni, Antonio Di Guida, 52 anni di Marano, Raffaele Di Guida 52 anni di Calvizzano, Vincenzo Caradente 64 anni di Calvizzano, Pasquale Bove 60 anni di Villaricca, Armando Saracino 52 anni di Marano, Flora Beneduce 64 anni di S. Antimo, Tommaso De Rosa 36 anni, Luigi De Biase 63 anni di Marano, Salvatore De Stefano 44 anni di Marano, Flora Principe 61 anni di Marano, Salvatore Paragliola, 37 anni di Villaricca, Tiziana di Grazia 44 anni di Napoli, Angelo Liccardo 42 anni di Marano, Gennaro Marchesano 54 anni di Marano, Teresa Frecciaruolo 34 anni di Marano, Vincenzo Cacciapuoti 68 anni di Villaricca, Maria Garofalo 53 anni di Marano, Gennaro Sarnataro 50 anni di Casavatore, Raffaele Di Bonito 60 anni di Marano, Sara Di Bonito 30 anni di Marano, Eduardo Pellecchia 30 anni di Mugnano, Ciro Gargiulo 58 anni di Portici, Nicola Di Raffaele 53 anni di S.Antimo, Gaetano Schiano 50 anni di Marano e Adele Giordano 48 anni di Marano.