TUTTI I NOMI. LA DROGA NEL RIONE. “È la base di Batman”: ecco le condanne dopo il processo in Appello
24 Novembre 2023 - 10:15
Ricordiamo che due mesi fa, intorno alla metà di settembre, è giunto al termine il processo di primo grado celebrato dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere relativo all’indagine sullo spaccio di droga tra Capua e l’agro Caleno
CAPUA – Secondo la Dda di Napoli la piazza di spaccio sarebbe stata guidata da Claudio Monaco con la collaborazione stretta di suo fratello Roberto, deceduto circa un anno fa, e dei due fratelli Mandesi, imparentati con i due germani Monaco.
Le indagini hanno svelato l’operatività di una piazza di spaccio al complesso Primavera del rione Santagata gestita sul modello delle piazze di spaccio napoletane, con telecamere e vedette per monitorare chi entrava e chi usciva.
Un fortino che gli stessi indagati indicano come “la base di Batman”. Nelle intercettazioni alcuni degli indagati si definiscono una “multinazionale della droga”,
In questi minuti la sesta sezione della Corte d’Appello di Napoli ha concesso diversi sconti di pena, legati all’accordo, il concordato tra gli imputati e la procura.
4 anni e 6 mesi a Giuseppe Vilardi, 49 anni di Caserta; 4 anni e 6 mesi a Luigi Verrone, 22 anni di Capua; 2 anni e 10 mesi ad Antonio Di Lauro, 31 anni di Capua; 2 anni e 4 mesi a Stefano Insero, 39 anni di Caiazzo, in continuazione con una precedente sentenza; 4 anni e 10 mesi a Carmine Pistone, 32 anni di Capua; 5 anni e 6 mesi a Davide Mandesi, 28 anni di Capua; 10 anni a Fabio Mandesi, 29 anni di Capua; 16 anni e 10 mesi a Claudio Monaco, 52 anni di Capua, colui che era ritenuto il capo e promotore dell’organizzazione, in continuazione con altre sentenze.
Condanna confermata, invece, per Maria Francesca Russo, 27enne di Casagiove, 1 anno e 8 mesi.
Ricordiamo che due mesi fa, intorno alla metà di settembre, è giunto al termine il processo di primo grado celebrato dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere relativo alla stessa indagine.
Si trattava del procedimento con rito ordinario di primo grado ancora in sospeso, dopo il processo in abbreviato che oggi ha visto l’epilogodo della sua seconda fase in corte di Appello.
I giudici della prima sezione del tribunale Samaritano hanno condannato Lucia Amendola a 14 anni di carcere e Arcangelo Piucci a nove anni dieci mesi. Assolto, invece, Vincenzo Rossetti.