TUTTI I NOMI. Tentano di uccidere i figli del ras dei Casalesi. Condannati per la “stesa di Ferragosto”

14 Aprile 2023 - 16:39

Oggi il verdetto in corte di Appello, successivo ai giudizi del rito abbreviato dinanzi al gup di Napoli Vertuccio e al pm Arlomede. Uno delle vittime della stesa è ritenuto membro della banda della rapina alle Poste di Via Ferrarecce, a Caserta

CASTEL VOLTURNO (g.v.) – Si è chiuso il secondo capitolo del processo a carico di sette persone, imputate di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi ed estorsione aggravata, coinvolte in un agguato ai danni dei figli del ras del clan dei Casalesi Ciro Taurino, alias Ciruzz e’ Pescopagano, Alessio e Salvatore Taurino e di Antonio Alfano, amico della famiglia Taurino, avvenuto la notte prima di Ferragosto del 2019.

Alessio Taurino è stato arrestato nelle scorse settimane perchè ritenuto responsabile dalla procura di tentativi di rapina, due effettivamente portati a segno, presso gli uffici postali di Caserta e Villa Literno il 23, il 25 gennaio e il 7 febbraio scorso

Sette persone che esplosero diversi colpi di pistola verso l’auto in cui viaggiavano le loro vittime designate. Non è stato mai totalmente chiarito se quello che avvenne dopo, la classica stesa, quella roba in stile far west, quando davanti ad una banca o a un saloon, piombavano i componenti di una banda di rapinatori, esplodendo un gragnolo di proiettili colt in area, fu legata ad un’erronea convinzione da parte del gruppo di aver portato a termine un omicidio o se per la soddisfazione di aver “solo” spaventato i Taurino.

Fatto sta che da lì partì un’indagine, grazie alla quale i componenti di quel gruppo furono tutti individuati e arrestati.

Nel giugno 2022 si è celebrato a Napoli, in quanto la citata indagine è stata compiuta dalla Dda partenopea, il processo in rito abbreviato. In primo grado gli imputati erano otto, ma uno di questi, Francesco Iorio, è stato assolto.

Oggi, la corte di Appello di Napoli ha pronunciato a sua volta la sentenza di secondo grado, per effetto dei ricorsi presentati dagli avvocati difensori.

Andiamo per ordine. Ad Andrea Rosario Guida la corte di Appello ha inflitto la condanna a 6 anni un mese e dieci giorni di reclusione. Nel giugno 2022 il Gup lo aveva condannato a 7 anni di reclusione. Anche per Lorenzo Esposito De Rosa, difeso dall’avvocato Paolo Sperlongano, la sentenza di primo grado è stato riformato, in quanto si è ridotta dai 6 anni e 10 mesi ai 5 anni, 3 mesi e 10 giorni. Stesso discorso per Felice Marcella: anche lui in primo grado aveva rimediato una condanna a 6 anni e 10 mesi, “scontati” oggi dalla corte di Appello 5 anni, 3 mesi e 10 giorni.

Qualcosa è stato tolto anche a Giorgio Monaco, difesa dall’avvocato Mirella Baldascino, he passa dai 2 anni e 4 mesi, ai 2 secchi di oggi e 1.555 euro di multa.

Luigi D’Antonio, che in primo grado aveva ricevuto una dura condanna a 10 anni di carcere, se l’è cavata (si fa per dire) con un verdetto di 8 anni, comminatigli dai giudici dell’Appello.

Assunta Castellano è stata condannato a due anni e 4 mesi di reclusione, con 600 euro di multa, rispetto ai 3 anni e 4 mesi a lei inflitti in primo grado.

Infine Teresa Venosa. A lei identica condanna rispetto a quella subita da Assunta Castellano, ovvero 2 anni e quattro mesi di reclusione, più i 600 euro di multa. In questo caso, lo sconto di pena è leggermente inferiore, visto che la Castellano, come appena scritto, aveva rimediato dal Gup 3 anni e 4 mesi, mentre Venosa di anni ne aveva presi 3, più due mesi. Sempre per quanto riguarda Venosa, difesa dall’avvocato Paolo Caterino, la pena è stata sospesa, con la conseguenza della sua immediata scarcerazione.

Sempre a Venosa, come parimenti a Castellano, la corte di Appello ha revocato la sanzione accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata di anni 5.

Oltre ai citati avvocati Sperlongano, Baldascino e Caterino, nel collegio difensivo anche il legale Enrico Capone.