Ucciso durante la semifinale della Juve in Coppa. Chiuse le indagini per il boss Belforte e altri due

9 Gennaio 2020 - 14:23

MARCIANISE – Sono terminate in queste ore, proprio sotto le feste di Natale le indagini riguardanti l’omicidio di Raffaele Paolella. La chiusura delle indagini sono state notificate a Salvatore Belforte, capoclan dei Mazzacane, ritenuto dalla Dda il mandante dell’omicidio. I fatti risalgono alla tarda serata del 10 aprile 1991, allorquando la vittima, Raffaele Paolella, detto “o’ meccanic”, a sua volta esponente del clan rivale “Piccolo”, è stato oggetto di un agguato realizzato all’interno di un circolo ricreativo di Marcianise nel mentre, con altri avventori, stava guardando la semifinale di “Coppa delle coppe” Juventus-Barcellona. Nella circostanza, due persone con volto coperto da una calza scura di nylon, giunte con una macchina, hanno fatto ingresso nel locale e, nel panico generale, una di esse ha esploso contro il Raffaele Paolella 5 colpi di fucile cal. 12, caricato a pallettoni, prima al corpo e poi alla testa, uccidendolo sul colpo. Alcuni giorni dopo sarebbe stata rinvenuta la carcassa data alle fiamme della macchina utilizzata per l’agguato, risultata rubata, con all’interno i resti bruciati del fucile impiegato per sparare, un Benelli cal. 12 a canne mozze. Ricordiamo che lo scorso 2 dicembre, la Polizia di Stato della Questura di Caserta ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 26 novembre 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti del cinquantenne marcianisano Antonio

Letizia, detto “Tonino” o “Fifì”, e del sessantottenne di Capodrise Vittorio Musone, detto “Mino”. Gli arrestati, pluripregiudicati nonché storici affiliati del clan “Belforte” di Marcianise, in esito ad una serrata attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile casertana e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono stati ritenuti gravemente indiziati di un omicidio pluriaggravato in concorso, commesso a Marcianise nel ‘91.