Un minuto di silenzio per i tre agenti penitenziari morti per Covid. “Accelerare con la vaccinazione in carcere”

2 Marzo 2021 - 18:30

CARINOLA – La campagna di vaccinazione anti-Covid e’ cominciata anche nelle carceri da alcune settimane, sia pure a macchia di leopardo. Ma ora bisogna imprimere un’accelerazione. “Oggi e’ urgente che la somministrazione proceda velocemente“, scandisce la ministra della Giustizia nella sua prima visita al Dap, il dipartimento che amministra le carceri, guidato da Bernardo Petralia.

Perche’ “il primo bisogno di chi lavora e vive in carcere e’ proteggersi contro il virus, che porta malattia nel corpo e genera tensioni e ansie nello spirito“. Pesano come un macigno le morti nei giorni scorsi, a breve distanza l’una dall’altra, dei tre operatori della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Carinola, Antonio Maiello, Giuseppe Matano e Angelo De Pari.

Con loro sono salite a una ventina le vittime dall’inizio della pandemia nelle carceri, tra poliziotti e detenuti, mentre sono attualmente piu’ di mille i contagiati.“Lo Stato ha fatto morire Pino“, si e’ sfogata con un post su Facebook la moglie di Matano. Qualche giorno fa Petralia ha telefonato alla vedova per esprimerle la sua vicinanza.

E Cartabia – che il Covid lo ha conosciuto “da vicino” , come lei stessa ricorda – apre la sua visita al Dap con un “”pensiero, commosso e addolorato“” e un minuto di silenzio in memoria di quelle tre vittime. E l’impegno implicito che non accada mai piu’, con una sterzata decisa sul piano vaccinale.

Il governo sta facendo tutto quello che e’ in suo potere e ha gia’ inserito tra le priorita’ del piano vaccinale le carceri. Ora si tratta di attuare quel piano a livello regionale e da parte delle singole Asl, cui spetta la competenza dell’organizzazione a livello locale“, spiega Cartabia chiedendo in sostanza a tutti i soggetti in causa di fare la loro parte. La sua il Ministero della Giustizia intende farla sin in fondo. Seguendo “con molta attenzione” l’andamento delle vaccinazioni sul territorio nazionale e cercando di “stimolare l’attuazione del piano su tutto l’ambito del nostro territorio“. Ma anche garantendo il controllo sociale e dunque mettendo “a disposizione di tutti le informazioni e i dati in suo possesso, attraverso il sito“.

Un impegno accolto positivamente dal portavoce dei Garanti territoriali dei detenuti, Stefano Anastasia,che ora attende “un corale e sollecito riscontro da tutte le regioni“, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e soprattutto dai sindacati della polizia penitenziaria e dei dirigenti. Al momento sono solo 6 le localita’ in cui sono partite le vaccinazioni sia per poliziotti e funzionari dell’amministrazione penitenziaria, sia per detenuti: L’Aquila, Pescara, Sulmona, Catania Piazza Lanza, Messina e Giarre.

In altre realta’ la campagna e’ cominciata solo per una delle categorie e tra le grandi citta’ che dovrebbero iniziare a fine mese c’e’ Roma. La situazione e’ pero’ nettamente migliore se si prendono in considerazione gli istituti penali minorili. In alcuni di loro, secondo quanto riferiscono le associazioni che si occupano di carcere, stanno vaccinando anche i volontari e il personale esterno. Una politica volta a facilitare la ripresa delle attivita’ trattamentali e soprattutto della scuola, drammaticamente ferme da un anno.