Vigili del Fuoco distrutti dalla fatica e umiliati dallo Stato. Caserta come Roma? No, Caserta più di Roma

4 Agosto 2022 - 18:15

A qualche settimana di distanza dalla pubblicazione del nostro ultimo articolo, che commentava un duro documento, firmato dalle segreterie provinciali dei sindacati Conapo, Cgil, Cisl e Uil, non si è mosso nulla o quasi. Noi di CasertaCe, come sempre, non molleremo la presa

 

CASERTA – (g.g.) Caserta come Roma, Caserta più di Roma. Chi ha guardato molto la tv in quest’ultimo periodo o chi ha una sufficiente dimestichezza con l’informazione digitale e social-digitale, non ha potuto non incrociare notizie e un vero profluvio di video che hanno raccontato minuto per minuto i grandi incendi che hanno lambito anche le aree della nostra Capitale.

Per carità, Roma è Roma e dunque ci sta e ci sta pure che il governo abbia indirizzato la propria attenzione (l’uso del termine focalizzato non ci sembra tanto opportuno, in questa circostanza) sulle gravi carenze sofferte dall’organico dei vigili del fuoco in servizio nelle varie caserme, nei vari presidi della città eterna.

Detto questo, ridato biblicamente, di nuovo, a Cesare quel che è di Cesare, quindi quel che è di Roma, non è che Caserta, in quanto è Caserta, cioè una città di provincia, debba veder ripagata da una desolante indifferenza un problema gravissimo di inadeguatezza quantitativa degli organici.

Gli incendi di questi giorni hanno inflitto sofferenza e grandi stress ai vigili del fuoco in servizio in tutta l’area territoriale provinciale. Perché se nel corso di una giornata, di due giorni di tre giorni  anche di una settimana e di un mese, lo spirito di servizio di questi grandi professionisti, la loro abnegazione, diventano leva per fare in tre il lavoro che dovrebbero fare in dieci questo non può durare in eterno. Perché alla lunga la corda della resistenza si consuma, si deteriora fino a spezzarsi.

Qualche settimana fa avevamo segnalato già questi problemi che persistono ancora, senza che nulla si sia mosso da allora ad oggi.  E questo non va bene. Non può andar bene che in una provincia, afflitta dalle criticità peculiari di Caserta si sia solamente dato un po’ di fiato nelle ultime settimane alla qualità degli interventi della cosiddetta Terra dei Fuochi, aggiungendo poche unità, comunque vincolate solo dalla possibilità di intervenire sui roghi direttamente riguardanti i rifiuti.

Nella sala operativa del Comando Provinciale si fanno veramente i salti mortali per far quadrare le cose e per garantire un minimo di sicurezza alla popolazione civile. Il dispositivo madre di soccorso è rimasto totalmente invariato con una sola partenza e un solo supporto in centrale.

E allora Caserta come Roma? No, Caserta più di Roma, perché mentre nella Capitale siamo di fronte ad una emergenza, divenuta tale a causa di incendi estivi, qui a Caserta sarà emergenza cronica che scavallerà i mesi della stagione calda. Ci sono specificità problematiche, riguardanti soprattutto l’inquinamento da diossina frutto avvelenato nelle migliaia e migliaia di piccole e medie discariche che costellano tutto il territorio, che ad ottobre, novembre, dicembre, febbraio rimarranno pericolosi esattamente come lo sono oggi.

Comprendiamo le difficoltà dell’economia nazionale e internazionale, ma risparmiare sulle forze dell’ordine e sui vigili del fuoco in particolare, rappresenta un’autentica resa incondizionata di un paese il cui, amor proprio è ridotto veramente al lumicino.