APPALTI E CAMORRA. La società per la DDA nelle mani di Raffaele Pezzella, ritenuto imprenditore di Schiavone, “si rifa il look” e cambia nome e rappresentante. Un cognome noto e le coincidenze

25 Aprile 2024 - 09:30

Bis srl, ora si chiama così la S.C. Costruzioni che, per i pm Antimafia, era guidata tramite una testa di legno dal Pezzella. La Provincia di Magliocca prende atto, mentre la procura…

CASERTA (l.v.r.) – Se Raffaele Capaldo O’ Marchese, sotto processo per camorra, intesta la società Idea Lavoro ai nipoti Emanuele e Alfredo Capaldo, in modo tale da evitare le conseguenze del sequestro e della presumibile interdizione antimafia ai danni della precedente impresa, la Cogecap, il lavoro della Dia e della Dda di Napoli diventa sicuramente più semplice (leggi qui).

È bastato, in pratica, fare una ricerca genealogica per arrivare ai rapporti tra i fratelli Capaldo e lo zio Raffaele, ritenuto, fin dagli anni duemila, braccio imprenditoriale del clan Zagaria.

L’indagine è seguita dalla pubblico ministero Graziella Arlomede che, ci pare, ma potremmo sbagliarci, ha la delega sulle indagini anche nel caso di presunta corruzione e altro a Calvi Risorta, che vede coinvolto Piero Cappello, noto ingegnere e professionista locale, in passato presidente dell’Asi Caserta, e gli imprenditori Tullio Iorio e Raffaele Pezzella, per l’Antimafia favoriti negli appalti dal clan dei Casalesi che da questi veniva poi ripagato con percentuali sugli appalti, come detto da due collaboratori di giustizia come Nicola

Schiavone, figlio ed erede di Francesco Sandokan alla guida del clan e di un bidognettiano acquisito in famiglia quale Vincenzo D’Angelo.

Sicuramente più complesso della vicenda Idea Lavoro è stato il ricostruire la tesi di un rapporto di sudditanza tra la S.C. Costruzioni di Francesco Di Fiore e Raffaele Pezzella, ritenuto il reale dominus della società con sede a Roma, così come quella dei Capaldo.

Forse a seguito di questa vicenda, forse a seguito anche dei nostri articoli (tipo questo sul caso anas), i proprietari della S.C. Costruzioni hanno deciso modifiche importanti della loro storia.

Bis srl è ora la ragione sociale della S.C. Costruzioni che non cambia però sede e partita Iva. Sostituito anche il legale rappresentante che, infatti, non è più Francesco Di Fiore, bensì Salvatore Misso, un cognome che coincide – nel senso di pura coincidenza – con quello di uno degli uomini più vicini a Francesco Schiavone Sandokan, quel Giuseppe Misso, sicario del clan pentitosi qualche anno fa. Non crediamo assolutamente che siano congiunti i due Misso, visto che si tratta di un cognome non raro nell’agro Aversano, ma una coincidenza simile è comunque interessante.

Altra coincidenza, simpatica più che altro, è il nome della società: “Bis“, ovvero quell’esclamazione con cui si chiede una replica dell’esecuzione, quasi un nuovo tentativo sembra vogliano dire i proprietari.

La Bis quindi ha ufficialmente sostituito la S.C. nei suoi appalti, quelli, ad esempio, affidati tramite invito diretto dall‘amministrazione provinciale di Caserta per dei lavori per una rotatoria sulla provinciale a Grazzanise da 120 mila euro.

E l’ente di Giorgio Magliocca è inquietantemente presente negli affidamenti alle società direttamente e indirettamente guidate dal Pezzella che, ricordiamo, giusto per gradire, è imputato in due processi, uno istruito dalla DDA di Napoli, l’altro dalla procura di Benevento, di aver corrotto funzionari della Provincia.

Nel caso sannita resta inspiegabile il modo in cui sia rimasto anonimo il dirigente corrotto dal Pezzella per i pm di Benevento e come hanno gestito la cosa alla procura di Santa Maria Capua Vetere che, nonostante una sesquipedale notizia di reato, non sono riusciti minimamente ad approfondire la vicenda.

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