50 mila euro di affari con le carte d’identità rubate a CASERTA e in giro per l’Italia
20 Gennaio 2023 - 16:17
CASERTA – È finita a processo la banda delle carte d’identità sgomitata a maggio di due anni fa dai carabinieri. I
Gli 11 imputati sono tutti campani e accusati di aver messo a segno almeno 22 operazioni in giro per l’Italia, tra agosto del 2019 e febbraio del 2020.
Il primo colpo fu eseguito a Sirolo, comune della provincia di Ancona, nelle Marche, la notte del 19 agosto del 2019, quello che diete il via all’indagine ed è infatti proprio ad Ancona che si terrà il processo.
I ladri erano entrati nell’ufficio anagrafe del Comune, rompendo una finestra sul retro. Una volta dentro avevano frugato dappertutto portando via un casco da motociclista, in dotazione alla polizia locale.
Questa mattina, al tribunale di Ancona, dove si è aperto il dibattimento per la presunta banda, ha testimoniato l’ex comandate dei carabinieri, Alfredo Russo. Il militare ha raccontato come è stato individuato uno dei componenti della banda. Sul vetro infranto era stata lasciata un’impronta palmare che era stata repertata e corrispondeva al soggetto poi accusato. Lo stesso era stato in zona quel giorno perché il suo cellulare aveva agganciato le celle telefoniche presenti lì.
Al gruppo sono contestati furti anche in altre parte di Italia, L’Aquila, Caserta, Benevento, Arezzo, Bari e altre città per un totale di 1.200 documenti rubati. Avrebbero avuto un giro d’affari di 50mila euro