Solo 3 degli otto imputati hanno deciso di sottoporsi all’esame della pubblica accusa
5 Aprile 2018 - 00:00
PIGNATARO MAGGIORE – Solo 3 sugli otto (l’amministratore delegato dell’azienda, Andreas Gerhard Becker, il responsabile del servizio prevenzione e protezione dello stabilimento, Alfredo Ruggero, il direttore Piero Faccioli, il responsabile della produzione, Maurizio Esposito, il responsabile della manutenzione Claudio Insero, il capo reparto schiumatura della linea Tandem, Giuseppe Merola, il responsabile dell’azienda, Giuseppe Laudisa, e il responsabile dei servizi tecnici, Raffaele Terracciano) imputati nel processo della morte dell’operaio 33enne, Lorenzo Borrelli, schiacciato da una pressa della Rieter Automotive, il 28 settembre 2011, hanno deciso di sottoporsi all’esame della pubblica accusa. E, dunque, solo in tre sono stati interrogati con domande che riguardavano proprio la Rieter. Gli altri, hanno scelto di non metter piede nell’aula di udienza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il consulente di parte civile ha spiegato quello che succedeva durante la produzione alla pressa che ha ucciso Lorenzo: al traguardo degli otto fogli prodotti dalla macchina era necessario sistemare due bastoni per staccare i fogli di materiale bituminoso e, siccome la delicata e pericolosa pratica veniva eseguita dagli operai perché la macchina non era stata sottoposta alla manutenzione, quella di Lorenzo Borrelli, la potremmo definire, una morte annunciata.
Il responsabile dello stabilimento Maurizio Esposito ha dichiarato di sapere che il macchinario Pk dava dei problemi e che la pratica dei bastoni non era ammessa in nessun manuale. In sostanza, per accedere all’area di lavorazione, la macchina doveva essere ferma, ma stranamente si poteva attraversare la zona anche uscendo da un cancelletto con la serratura rotta. Un altro dato sconcertante è che nonostante la richiesta all’industria fosse di 152 pezzi a turno, quel macchinario ne produceva 180. Si capisce come, la pratica dei bastoni inseriti dall’operaio, servisse per non far scendere la produzione della fabbrica. La prossima udienza del processo è stata fissata per maggio.