La rottura del tavolo di trattativa sancita definitivamente ieri sera
12 Aprile 2018 - 00:00
MADDALONI – (g.g.) Non è mai stata questione di simbolo sì o simbolo no. La realtà è quella che abbiamo raccontato in tanti articoli: più siamo e peggio stiamo. Peggio stanno soprattutto quei candidati che più di 250 massimo 300 voti non riescono a raccogliere nell’urna delle elezioni amministrative di Maddaloni.
E allora, la vicenda del fallito accordo tra Andrea De Filippo e il Pd, sancito ufficialmente nella riunione di ieri sera, deve trovare una lettura che con la politica c’entra ben poco. Tutto sommato, nel mondo alla rovescia di questo territorio, una lettura normale, fondata solo ed esclusivamente sugli interessi personali e sull’assalto alle poltrone.
I vari Lerro, De Rosa, D’Alessandro, insomma tutti quelli che hanno partecipato in maniera convinta alla stagione straordinariamente negativa e nefasta di Rosa De Lucia, si sono fatti 4 conti e hanno detto: qui la lista Pd, con simbolo o senza simbolo, se va proprio male, due seggi li becca; due candidati, un maschio e una femmina, li elegge sicuramente anche Enzo Santangelo, posizionandoli in un’altra lista della coalizione. I 1300 voti di Sferragatta valgono altri due seggi. e fanno 6.
Siccome la maggioranza è di 16 e 16 meno 6 fa 10, si comprende che il peso specifico di quest’area abbastanza omogenea diventava troppo alto, non tanto per De Filippo, il quale non è che trovi maggiore difficioltà a dialogare con Santangelo o Campolattano piuttosto che con Lerro, De Rosa eccetera, ma proprio per questi ultimi, che oltre a vedersi restringere il numero dei seggi disponibili in consiglio, avrebbero avuto minori possibilità di ottenere posti in giunta.
Questa è la verità. Tutto il resto sono chiacchiere buttate in faccia ai cittadini per prenderli per il culo.
La conseguenza della riunione di ieri sera l’abbiamo già anticipata ieri: manca solo l’ufficializzazione che potrebbe già arrivare stasera, in un’assemblea della sezione Pd di Maddaloni, della candidatura a sindaco per il centrosinistra di Angelo Campolattano che ricordiamo, fu il più votato alle ultime elezioni comunali con 800 e passa voti di preferenza.
Le liste dovrebbero essere sicuramente 4 con la possibilità di una quinta: il Pd, una lista che Santangelo farebbe sicuramente visto e considerato che suoi candidati in altre liste disincentiverebbero lo stimolo a scendere in campo e dunque l’attività di proselitismo e di arruolamento.
Un’altra lista dovrebbe essere quella storica di Uniti per Maddaloni di Enzo Bove. Petrone sembra abbia dato disponibilità a farla la lista. Come quinta ci potrebbe essere la lista Campania Libera di Luigi Bosco, il quale, dopo aver flirtato tra primo e secondo turno delle elezioni del giugno scorso con De Filippo, rientrerebbe nei ranghi del centrosinistra.
Questo è, con chiarezza e senza fronzoli.