CAMORRA & OMICIDI. Non passa la “prova regina” del DNA. Il Riesame annulla l’ordinanza a carico di Achille Piccolo per il delitto-Famiano

29 Gennaio 2021 - 16:05

Accolte le tesi del difensore, l’avvocato Angelo Raucci. Un paio di settimane orsono, l’ordinanza colpì anche Antimo Perreca, Antimo Mastroianni e un altro Achille Piccolo, omonimo del primo, l’unico a piede libero e ammanettato a Milano

MARCIANISE (g.v.) – Annullata dal tribunale del riesame l’ordinanza per Achille Piccolo, nato nel 1975, per l’omicidio, avvenuto nel 1996 a Caserta, di Luca Famiano, vittima della sanguinaria faida durata oltre 20 anni tra i clan Belforte e Piccolo, entrambi di Marcianise.

Piccolo è difeso dall’avvocato Angelo Raucci e secondo le accuse della Dda sarebbe da rintracciare come uno dei colpevoli del delitto, grazie a del Dna isolato dai campioni biologici rinvenuti 25 anni fa sugli effetti personali sequestrati nel suo appartamento e nella macchina. La Polizia di Stato 15 giorni fa ha notificato quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Napoli, a carico del boss Antimo Perreca, di Antimo Mastroianni e Achille Piccolo, tutti e tre già detenuti da tempo nelle carceri di Nuoro, Parma e L’Aquila. Del quartetto l’unico libero era il 42enne Achille Piccolo, omonimo del Piccolo ’75, rintracciato dalla Squadra Mobile di Milano presso un’abitazione del capoluogo lombardo.