CASERTA. Valium, ma non solo: che topica la Prefettura. Confonde il conto consuntivo con il Bilancio di Previsione e per questo non diffida Marino. ZERO in Diritto Amministrativo
24 Maggio 2018 - 12:04
CASERTA – Ci chiediamo ormai da qualche settimana per quale motivo misterioso la Prefettura non diffidi il Comune di Caserta per la mancata approvazione del conto consuntivo. Ci hanno detto che i parrucconi di Palazzo Acquaviva se la ridono, perchè, dall’alto della loro ingiustificata sicumera, hanno trovato la soluzione giusta nelle pieghe del Testo Unico degli Enti Locali.
Precisamente, l’avrebbero trovata nel primo comma dell’articolo 248 – Conseguenze della dichiarazione di dissesto – che testualmente recita: “A seguito della dichiarazione di dissesto, e sino all’emanazione del decreto di cui all’articolo 261, sono sospesi i termini per la deliberazione del bilancio“.
Il riferimento all’articolo 261, che evidentemente tutti quegli scienziati che brulicano negli uffici della Prefettura non hanno avuto il tempo, l’estro o la capacità di leggere, regola lo strumento tipico delle fasi endoprocedimentali del dissesto: il bilancio stabilmente riequilibrato.
Come Comune bisogna dimostrare concretamente quale sarà il percorso di risanamento. Ma il bilancio stabilmente riequilibrato è il sostituto, in una fase di gestione finanziaria straordinaria, del Bilancio di Previsione, e non del Conto Consuntivo, che non c’azzecca nulla.
Prefetto, ma che cosa fa? Ne scopriamo una al giorno. Ha diffidato tanti Comuni, non lo già fatto col capoluogo solo perchè i suoi funzionari sono talmente scarsi da non essere in grado di leggersi una norma di legge semplicemente collegata ad un’altra.