CASERTA. Disonore no limits: i Dresia fanno il bello e il cattivo tempo nel parcheggio ex Pollio e non danno nemmeno la miserabile quota al Comune. Marino & co si girano dall’altra parte, come sempre

18 Febbraio 2021 - 13:12

Nella famosa nota di cui molto si parla in questi giorni dei revisori dei conti, c’è anche una strana audizione con il comandante dei vigili urbani Luigi De Simone, il quale, ammettendo che questi qua non pagano da una vita, dà l’impressione che il dirigente competente sia un altro e non lui

 

CASERTA (g.g.) – Leggetevi la determina alla fine dell’articolo e poi diteci se quando sbertucciamo la funzione, ripetiamo, la funzione e non la persona del comandante dei Vigili Urbani, Luigi De Simone, nonchè dirigente facente…funzioni grazie all'”alta professionalità” riconosciutagli dal sindaco del Capoluogo Carlo Marino, ripetiamo, diteci voi, cari lettori, se non abbiamo almeno un briciolo di ragione.

Sapete come andrà a finire questa storia dei Dresia e del parcheggio dell’ex caserma Pollio? Com’è sempre finita in ogni stagione politica e con ogni amministrazione comunale: quell’enorme area che preziosamente collega la zona della stazione e via Roma con la Reggia rimarrà ad appannaggio esclusivo di questa famigliola allegra di Caserta, che a questo punto diviene, neanche poi tanto surrettiziamente, proprietaria di fatto di una zona che se il comune volesse vendere, varrebbe svariate decine di milioni di euro.

Com’è successo in passato, i Dresia avranno accumulato una montagna di debiti nei confronti dei casertani con una loro società, la quale più volte, anzi, diciamocela tutta, sistematicamente, si è dimostrata dimentica (usiamo questo aggettivo aurico e un pò desueto, perchè per noi è una sorta di anticorpo quando parliamo di certe persone e di certi contesti) di restituire al comune la quota parte di un contratto già totalmente sbilanciato a favore del privato. E vedrete, statene pur certi, i Dresia, come è successo con la precedente concessione, costituiranno, magari utilizzando altri nomi, una nuova società, si aggiudicheranno ancora una volta l’appalto e come pure è successo alla fine della vecchia procedura di gestione, butteranno a mare Sea Services, cioè l’attuale titolare della gestione di quel parcheggio. E a mare ci finiranno anche i soldi che i casertani non recupereranno mai più.

Delitto perfetto. I Dresia, che elettoralmente sono in grado di portare con loro anche la famiglia Rea, via Trento e dintorni, sono storicamente amici di Carlo Marino. Ciò in base non si capisce a quale peso di autorevolezza (magari un’opinione in proposito l’abbiamo, ma lasciamo perdere) hanno vinto sempre con ogni sindaco e con ogni governo di qualsivoglia colore.

Leggete questa determina, il cui testo pubblichiamo integralmente in calce all’articolo. Pensate un po’ che al comune di Caserta è arrivata a dicembre la comunicazione, avete letto bene, la comunicazione, non i quattrini veri, degli incassi del parcheggio relativi al mese di giugno 2020. Trentasette mila euro circa, di cui 27 mila di competenza del concessionario, cioè dei Dresia, con una percentuale monstre del 73%, e 10 mila euro, pari al 27%, che dovrebbero finire nelle casse del comune. Dovrebbero perché la determina è solo una passiva presa d’atto di una dichiarazione che il comandante De Simone, il sindaco Marino accettano, considerando, evidentemente, i Dresia delle vere e proprie autorità morali, la cui parola risulta indiscutibile. E invece andrebbe discussa.

Un comune che governa nell’interesse dei cittadini controlla, con ispezioni a sorpresa, l’andamento delle entrate di un parcheggio, soprattutto se la quota parte è calcolata, come capita in questa circostanza, esclusivamente come frazione variabile, cioè legata a quello che viene depositato all’interno delle cassette le quali, badate bene, vengono riempite, attraverso l’immissione della moneta, dai dipendenti dei Dresia e non dagli automobilisti.

Questa è una città senza legge. Ci rendiamo conto di essere noiosi, ripetendo sempre questo refrain, ma cos’altro possiamo dire o scrivere? Sarebbe stato interessante che i Revisori dei conti, quando nei giorni scorsi hanno chiamato De Simone, gli avessero formulato domande più precise rispetto a quelle poste. Soprattutto, sarebbe stato serio dire “Comandante sia preciso. Che significa che la Sea Services ha accumulato notevoli ritardi nel trasferimento di questa miserabile quota parte?. Un mese, sei mesi, tre anni?“.

Inutile citare la vergogna in un posto dove questo sentimento è totalmente inavvertito e ininfluente.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA DETERMINA