ESCLUSIVA AVERSA. La lettera di scuse di un hater alla mamma di Tiziana Cantone

22 Giugno 2021 - 21:03

AVERSA – (Lidia e Christian de Angelis) Caso Cantone, la madre coraggio della bellissima Tiziana, accetta le scuse scritte da parte di un uomo che tempo fa sui social aveva postato commenti poco ortodossi, ebbene in esclusiva abbiamo sia la lettera di scuse del signor M.N. che la risposta della signora Giglio che di seguito pubblichiamo.

M.N. scrive: “Alla cortese attenzione della signora Maria Teresa Giglio, scrivo queste brevi righe per formulare le mie più sincere scuse per il dolore arrecatole dalla lettura e dalla diffusione del commento postato tempo fa su Facebook. In particolare mi preme sottolineare il profondo rammarico di aver contribuito a causare un ulteriore dolore a seguito della morte di sua figlia Tiziana Cantone, attraverso un commento tanto generico quanto stupido che mi creda non voleva davvero offendere l’onore di una donna libera ma vittima dell’altrui cattiveria. Tanto più in un momento storico come quello attuale in cui ho letto che la magistratura, grazie alla sua perseveranza materna sta facendo luce sulle reali dinamiche del decesso della sua cara, ipotizzando l’imputazione di omicidio. Non aggiungo altro che una rinnovata scusa per lei e la sua famiglia, sentitamente M.N. ”

La risposta della signora Maria Teresa Giglio alla lettera di scuse. “Ho

letto la lettera che mi ha scritto M.N., accolgo le sue scuse, con l’augurio che esse siano state realmente un momento di seria e sincera riflessione sull’uso che si fanno delle parole. Non bisogna giudicare mai, soprattutto una persona come la mia Tiziana che non solo non ha mai fatto del male a nessuno ma anzi, il male lo ha subito sulla sua pelle insieme al giudizio, anzi al pregiudizio di molti che di lei però non conoscevano nulla. Le parole sono macigni e feriscono più delle azioni. E’ necessario che si comprenda questo, voglio lanciare un messaggio più grande, che vada al di là del singolo gesto compiuto dal M.N. Oggi nell’era dei social dove tutto è veloce si pronunciano con troppa facilità offese e giudizi ma le parole se usate male sono uno strumento violento che ferisce, molte volte, più dei gesti e le persone non hanno strumenti per difendersi adeguatamente, la legislazione italiana ancora non ha sopperito a queste mancanze normative. I o da anni porto avanti la battaglia affinché si faccia chiarezza sulla morte di Tiziana ma al fianco di questa battaglia ce n’è un’altra, una battaglia di civiltà, vorrei che i giovani ma anche gli adulti potessero riflettere sull’uso troppo superficiale che si fa delle parole, dei giudizi, soprattutto sui social. Le persone e la loro libertà vanno rispettate  sempre, la loro dignità, la loro immagine devono essere preservate, tutelate, anche a discapito degli interessi dei grandi colossi del web, perché mai più qualcuno possa subire quello che ha subito Tiziana. Quello che io chiamo femminicidio social perché a parità di esposizione, ad essere più penalizzate sono sempre le donne. Quindi riflettiamo prima di scrivere riflettiamo su ciò che esprimiamo, perché se la libertà di parola è un diritto bisogna farsi carico di esercitarlo con responsabilità e facendosi carico di ciò che si afferma senza essere informati.” Maria Teresa Giglio.