VIOLENZE E DEGRADO A CASERTA Lo scorso giugno la lettera di cinquanta commercianti del centro storico. Serao: il nostro appello è rimasto inascoltato

31 Agosto 2021 - 16:06

Il candidato al consiglio comunale nella lista Autonomi e Partite Iva ricorda la lettera inviata al sindaco, al questore ed al prefetto: nessuno ha voluto ascoltare il nostro grido di dolore

 

 

CASERTA Cinquanta commercianti casertani già lo scorso 21 giugno, in una lettera inviata al sindaco Carlo Marino, al prefetto Raffaele Ruberto e al questore Antonio Borrelli lanciarono il loro grido di dolore per quanto accadeva nelle strade del centro cittadino nei fine settimana.

Oggi, all’indomani dell’assassinio di Gennaro Leone, gli stessi esercenti vogliono ricordare il loro appello, purtroppo inascoltato. “Scrivo in rappresentanza di un gruppo di commercianti e con la rappresentanza del Movimento “Autonomi e Partite Iva”, per illustrare , come note, le tristi vicende relative alla movida cittadina – scriveva già a giugno Giuseppe

Serao, candidato nella lista Autonomi e partite Iva a sostegno del candidato sindaco Pio Del Gaudio – . Da anni investiamo, in silenzio e senza chiedere nessun aiuto alle istituzioni, ingenti risorse nelle nostre attività economiche cittadine. Lo facciamo perché tra i primi, spesso soli, abbiamo creduto nello sviluppo economico e culturale di questa meravigliosa città e siamo convinti che il territorio della Reggia, del Vanvitelli, del Belvedere di San Leucio, di Casertavecchia , delle meravigliose 23 frazioni, non possa, tutti i fine settimana, essere identificato dai media locali e nazionali come espressione della movida violenta tra giovanissimi, dello spaccio di droga ecc. Il nostro, perdonateci – scrivevano i commercianti – è un “grido di dolore”. Siamo lacerati e da soli non possiamo farcela. Riteniamo che con il vostro intervento si possa , in sinergia con tutte le Istituzioni, intraprendere il giusto percorso di rilancio di una città che amiamo e che sentiamo nostra più di ogni altra cosa. Se lo riterrete utile, saremmo onorati di potervi incontrare per rappresentare in modo compiuto quanto sopra. Ringraziamo per quanto potrete fare e porgiamo distinti saluti”. Purtroppo, e i tragici fatti accaduti in via Vico nella notte tra sabato e domenica scorsi, nessuno dei destinatari della missiva ha voluto incontrare i negozianti, nessuno ha ascoltato il loro appello.