MONNEZZA CASERTA. Carlo Savoia “andava girando” con il bando da 116 milioni di euro. E lo andava a modificare nei suoi uffici. Le parole della dipendente Anna Scognamiglio

22 Dicembre 2021 - 13:40

Noi non abbiamo mai nutrito dubbi in proposito. Domanda: Marcello Iovino, dirigente del settore, pensò da solo di consegnare al Savoia un documento che mai e poi mai avrebbe dovuto uscire dalle stanze di palazzo Castropignano, in anticipo sulla sua pubblicazione? Secondo noi, no. Secondo noi, ma Iovino non parlerà da casalucese di ferro che è, per muoversi su una questione tanto fondamentale, tanto lucrosa, doveva necessariamente ricevere ordini dall’alto in un tempo in cui Marino incrociava spesso i passi con il suo ex collega di partito e con l’ultimo componente del terzetto, cioè il faccendiere casertano, dentro a tutte le partite di Forza Italia dagli anni 90 n poi Pasqualino Vitale

 

CASERTA – Il decreto di perquisizione che questo giornale, nel novembre 2019, pubblicò con annessi commenti e spiegazioni, fino all’ultima sillaba, conteneva una serie di intercettazioni realizzate dalla Dda di Napoli nell’ufficio di Carlo Savoia, localizzato nel centro direzionale. Ci sono ampi stralci in cui soggetti ora indagati e anche arrestati, ad esempio, Anna Scognamiglio, si industriavano per modificare i bandi di gara, costruendo questi abitini su misura oggi divenuti oggetto della contestazione dell’articolo 353 bis che va a colpire proprio i comportamenti di chi la gara la trucca a monte, manipolando e orientando i contenuti del bando in funzione delle necessità di farlo vincere ad un determinato operatore economico, lasciando al resto dello stesso articolo del codice penale, il 353 classico, la turbativa d’asta quando questa viene realizzata invece nella fase amministrativa di verifica delle offerte, di attribuzione dei punteggi, eccetera.

Da quel periodo in poi, la Dda ha ascoltato anche gli indagati e da Anna Scognamiglio, una delle dipendenti di Carlo Savoia, ha avuto delle parziali ammissioni. Questo dice l’impiegata in una dichiarazione riportata testualmente nell’ordinanza con cui ieri mattina il gip del tribunale di Napoli ha arrestato in carcere Carlo Savoia e ai domiciliari tra gli altri l’ex dirigente del comun di Caserta Iovino, il funzionario Pippo D’Auria, tenendo saldamente nell’elenco degli indagati a piede libero il sindaco di Caserta Carlo Marino, il faccendiere Pasqualino Vitale ed altri ancora: “dopo che Carlo Savoia mi consegnò il documento di cui ho parlato prima (ossia il documento che doveva essere il format aggiornato, su cui avrei dovuto lavorare) ed in esso ricordo di aver elencato le differenze fra il bando che avevo inizialmente predisposto io e quello che mi era stato consegnato da Carlo Savoia. Si tratta comunque di modifiche che io ritenevo insignificanti rispetto al contenuto del bando“.

Attenzione, abbiamo considerato queste parole parziali ammissioni, perchè in apparenza non sembrano tali, solo perchè il fatto è rilevante al di là di come poi ha sviluppato il proprio contenuto. Carlo Savoia aveva in mano il bando, anzi una bozza di bando scritto sulla carta dal comune di Caserta e riteneva di avere la possibilità di modificarlo. Lui, personalmente, con la sua azienda che poi quella gara si andò ad aggiudicare.