IL VIDEO ESCLUSIVO. CASERTA. Carlo Marino annuncia che la “gara dei rifiuti è aggiudicata” pochi giorni prima della perquisizione nel suo studio. L’appalto da 116 milioni era già nelle mani di Carlo Savoia

22 Dicembre 2021 - 19:36

Non credibile per noi, non credibile per i carabinieri, non credibile per i magistrati inquirenti la teoria che questo affidamento sarebbe stato fermato all’ultimo minuto dallo stesso sindaco, il quale avrebbe preferito un’altra gestione della monnezza. Da queste immagini, infatti, emerge tutt’altro

CASERTA (l.v.r.) – In maniera abbastanza tambureggiante sta girando quella che potrebbe essere definita una versione dei fatti riconducibili al sindaco Carlo Marino. C’è da dire che questi non è che abbia detto ufficialmente qualcosa, qualsiasi cosa in relazione all’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato il sindaco di Caserta a finire indagato e che, nelle scorse ore, ha provocato l’arresto di Carlo Savoia, Marcello Iovino, Giuseppe D’Auria, per alcuni appalti dei rifiuti truccati in diverse città della Campania, ma soprattutto quello da 116 milioni di euro per il comune di Caserta.

Ad esempio, però, il consigliere comunale di opposizione Dino Fusco di Speranza per Caserta all’interno del comunicato nel quale il movimento chiede le dimissioni del primo cittadino, cita una “patetica” difesa del sindaco, il quale avrebbe dichiarato di aver revocato prontamente il bando danno indicazioni diverse rispetto all’aggiudicazione ad Energeticambente ed Esi. Altre voci che si muovono con un celato obiettivo difendere l’operato di Marino, invece, raccontano di una situazione farsesca, mancando l’aggiudicazione definitiva del bando, l’atto ufficiale che consegna i lavori all’azienda vincitrice della gara. Lo diciamo subito: fino a prova contraria, questa affermazione è vera.

Se non fosse che uno dei giornalisti di CasertaCe nel 2018 si trovava per pura casualità ad un convegno all’interno del consiglio comunale, per la prima e finora ultima volta nella sua vita. Al suo primo appuntamento con il sindaco del comune capoluogo, nel dubbio, prese il cellulare e iniziò a registrare alcune cose che gli sembravano interessanti per il lavoro in redazione perché “non si sa mai questo caccia una notizia“. Trattasi, quindi, di una combinazione di eventi fortuiti.

Coloro i quali provengono da studi classici potrebbero arrivare a definire questo momento come una “botta di culo“, perché proprio Carlo Marino che parla in maniera abbastanza soddisfatta alla platea dell’aggiudicazione della gara sulla gestione dei rifiuti. Il video l’abbiamo consegnato a voi lettori già tre anni fa, ma oggi ve lo riproponiamo. Un fotogramma esclusivo che risale al 5 novembre 2018, solo 8 giorni prima che lo studio professionale del sindaco di Caserta venisse visitato dai carabinieri, previa delega della procura distrettuale antimafia, per una perquisizione alle 7 del mattino.

A cosa ci serve questo video oggi? Per spiegare a chi sta provando ad aggrapparsi su degli specchi tremendamente scivolosi che seppure l’aggiudicazione definitiva non era stata messa nero su bianco dalla commissione nominata all’interno dell’Asmel, stazione appaltante che formalmente si occupava di questo appalto milionario, il finale della gara era un fatto ampiamente risaputo, cioè l’incarico di gestire i rifiuti a Caserta per 7 anni all’accoppiamento temporaneo di imprese composto da Energeticambiente ed Esi, quest’ultima sulla carta divisa tra il collaboratore di Carlo Savoia, Gennaro Cardone, e la moglie Lucia Iorio, ma azienda di fatto di proprietà dello stesso imprenditore di Sant’Arpino secondo i giudici.

Tale circostanza sarebbe confermata da una conversazione intercettata dai carabinieri con protagonisti il dipendente comunale, tra l’altro nominato da Carlo Marino pochi mesi dopo l’inizio di questa inchiesta come responsabile anticorruzione e trasparenza

, Pippo D’Auria e il dirigente dei rifiuti del comune di Caserta Marcello Iovino. Lo scambio di battute tra i due riguardava l’apertura delle offerte economiche avevano inviato le società partecipanti alla gara che si sarebbe tenuta pochi giorni dopo la telefonata captata del 28 ottobre.
Iovino domanda i risultati della conclusione dei punteggi tecnici e D’Auria gli risponde: “è andata come doveva andare, è andata bene“. La chiamata tra D’Auria e Iovino potrebbe tranquillamente essere contestualizzata, anche semplicemente in linea temporale, con ciò che pochi giorni dopo Marino, in un convegno in consiglio comunale, dichiara, parlando di “gara aggiudicata“.

Tutto ciò ci porta a considerare che ritenere questo appalto non aggiudicato in maniera definitiva perché carente del documento, del pezzo di carta, è un esercizio di arte circense sul filo della storia emersa in queste ore. L’appalto era già aggiudicato da mesi, secondo quanto hanno scoperto i carabinieri e i magistrati della Dda. Ed era finito nelle mani di quel Carlo Savoia che girava per Caserta con la sua ventiquattro ore e all’interno proprio il documento contente il bando, il regolamento di questa gara, che aveva premiato, ripetiamo, le società Energeticambiente ed Esi.

Una questione di lana caprina questa. Una versione che per noi di CasertaCe non è stata mai credibile, neanche per un secondo. Stessa cosa dicasi per carabinieri e i pubblici ministeri dell’antimafia.