LE FOTO. MISTERI E DUBBI sul sottotetto extraluxe e abusivo di Velardi. Termini per abbattere in scadenza. Occorre un sopralluogo, magari dei carabinieri o dei marines

12 Febbraio 2022 - 19:41

Approssimandosi la scadenza del novantesimo giorno dall’ordinanza, gli abbattimenti che decliniamo all’interno dell’articolo si sarebbero già dovuti realizzare. In realtà, dinanzi alla casa del sindaco negli ultimi tempi nessuno ha visto mezzi edili o materiale di risulta. Però, magari ci sbagliamo e quindi l’unica soluzione è quella di un sopralluogo serio e minuzioso perché girano strane voci su un’ulteriore istanza di ripristino abitativo

MARCIANISE (g.g.) – Seri, precisi, sereni e strettamente incollati alla legge. Per effetto dell’ordinanza, firmata il 17 novembre scorso dall’ingegnere Anacleto Fuschetti, da qualche giorno, non a caso, ex dirigente dell’Ufficio Tecnico, a seguito delle dimissioni da lui rassegnate, il sindaco Antonello Velardi deve abbattere, eliminare entro e non oltre il novantesimo giorno, cioè entro lunedì 14 febbraio, le seguenti opere illegalmente eseguite quando ha reso appartamento pieno di comfort un semplice sottotetto.

Il sindaco di Marcianise ha ricevuto l’obbligo di buttar giù le tramezzature, rimuovere la pavimentazione, abbassare l’altezza del sottotetto, in considerazione del fatto che questo ha un’altezza non consona rispetto alla normativa. Inoltre, gli è stato ordinato di chiudere la botola di accesso al piano inferiore, poi, eliminare i servizi igienici ed eliminare i rivestimenti l’arredo bagno, riportando lo spazio quindi allo stato originale. Tutto ciò dev’essere debitamente registrato, chiaramente.

Per quanto riguarda lo smaltimento del materiale di risulta, il conferimento da parte della ditta esecutrice dei lavori dovrà/dovrebbe/ha dovuto trasportarlo presso una discarica autorizzata, con annessi e specifici formulari. Solo e soltanto quando Velardi avrà eseguito queste opere, potrà, se lo vorrà, fare istanza di recupero abitativo del sottotetto secondo la legge regionale del 2012, dopo aver portato allo stato originario il sottotetto.

Nella fattispecie, Velardi deve fornire i formulari dell’avvento trasporto in discarica del materiale di risulta proveniente dalla demolizione delle opere abusivamente realizzate, per portare avanti l’istanza di ripristino. Non è difficile ottenere dei formulari, ma deve avere un’impresa a cui ha affidato i lavori che abbia fatto comunicazione in comune per l’apertura del cantiere per il recupero previsto dalla legge regionale e che abbia – per le date indicate nel l’apertura di cantiere – provveduto a smaltire il materiale di risulta presso una discarica autorizzata. Le date sui formulari e quelle in cui hanno operato le demolizioni dovranno inevitabilmente essere compatibili.

In queste ore fioriscono quelle che, fino a prova contraria, sono leggende metropolitane, ma che potrebbero diventare altro di qui a lunedì.

Ad esempio si parla di un’attestazione certificata rilasciata in fede di lavori effettuati e dunque del ripristino di una condizione che renderebbe possibile una nuova istanza di ripristino abitativo che quindi il sindaco avrebbe già pronta.
È del tutto evidente che per la delicatezza dei fatti, l’ex vigile urbano Piccolo, nipote del noto imprenditore Colella, quest’ultimo, ormai, un corpo e un’anima con Velardi, debba prestare grande attenzione a quello che adesso l’ufficio Urbanistica andrà a certificare. Naturalmente occorrerà un sopralluogo da parte dei vigili urbani, meglio ancora sarebbe se accompagnati dai carabinieri, dalla Finanza e dai marines. E guardate, non scherziamo perché questo sindaco, ormai pluri inquisito per molti reati, non non può certo essere considerato un personaggio a cui prestar fede sulla parola.

Dunque, sorveglianza di legalità, alzata di livello per le prossime settimane.