Giusto per precisare. Ecco il nome del titolare della pompa di benzina che Venosa considera prestanome di Zagaria. I lavori DELLA DITTA DEL SINDACO MARCELLO DE ROSA

15 Giugno 2018 - 11:01

CASAPESENNA – Siamo piuttosto abituati a leggere storie di camorra sulle ordinanze che a centinaia sono state firmate negli ultimi anni, dai vari gip del tribunale di Napoli, in riscontro alle richieste dei pubblici ministeri della dda. Un’esperienza che ci fa drizzare le antenne quando troviamo un passaggio insoluto e che, a nostro avviso, va conosciuto meglio, approfondito, visto che la parte insoluta, non declinata nell’ordinanza, appare come la più importante.Mettere Nicola Cosentino in mezzo a qualsiasi vicenda criminale avvenuta nell’agro aversano è diventato una sorta di moda e anche una comodità per i furbi collaboratori di giustizia i quali sanno che pronunciando quel nome, trasmettono musica celestiale per le orecchie dei pm.

Ieri, per esempio (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO), Salvatore Venosa ha raccontato la vicenda di un distributore di carburante che, a sua detta, era stato regalato a un non meglio precisato imprenditore da Nicola Cosentino e dal cugino di quest’ultimo, titolare dell’Aversana gas.

Nessun altro nome viene fatto, se non qualche omissis da cui si comprende che il nome di questo imprenditore, Salvatore Venosa, lo ha probabilmente fatto. Siamo andati sul posto e ci siamo informati. Il titolare di quell’impianto si chiama Giuseppe Piccolo, imprenditore di Casapesenna, colui il quale, secondo quello che Venosa racconta, non andava toccato in quanto nell’orbita economica di Michele Zagaria.

Ora, se questo significa essere prestanome oppure no, lo vedremo magari nel tempo. Ma almeno abbiamo stabilito l’identità della persona centrale dentro a questa narrazione di Salvatore Venosa. Dato che eravamo sul posto ci hanno detto che Giuseppe Piccolo è imparentato con l’attuale sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, il quale con la sua Nuove Costruzioni sas ha effettuato tutti i lavori di edificazione dell’impianto in questione.

Ciò può significare qualcosa ma può anche non significare nulla, ma la volontà di tendere sempre a un racconto completo dei fatti rendeva obbligata questa nostra ricerca.