LA PIOVRA DEL CLAN DEI CASALESI negli appalti delle Ferrovie: 20 in carcere, 16 ai domiciliari, un obbligo di firma, 5 rigetti, per un totale di 29 indagati a piede libero
4 Maggio 2022 - 13:59

Come usiamo fare noi di CasertaCe partiamo con la radiografia approfondita dei fondamenti dell’ordinanza, eseguita ieri mattina ad epilogo di una lunga indagine, di cui anche noi ci occupiamo da anni, condotta in prima battuta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta, diretti dai pm della dda Antonello Ardituro e Graziella Arlomede. Vi diamo anche qualche primo elemento relativo ai motivi per cui a 20 degli indagati cioè ai due Schiavone, ai Diana, agli Apicella e ad altri sia stata applicata la misura della reclusione in cella
CASAL DI PRINCIPE – (g.g.) Facciamo un pò di ordine. Gli indagati dell’ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Napoli Giovanna Cervo che ha esaminato la richiesta, formulata dai due pubblici ministeri della Dda Antonello Ardituro e Graziella Arlomede, sono, come già abbiamo scritto ieri sera, 66. Ora è il momento di declinare, almeno in maniera sintetica la loro posizione rispetto al tipo di misura cautelare richiesto dalla Dda e applicato oppure non applicato, in senso di accoglimento o di rigetto dal giudice per le indagini preliminari.
Cominciamo con i 20 arrestati con misura inframuraria che in parole povere significa che sono in carcere. Qui tutto il ragionamento del gip si basa su due elementi portanti: quello sancito dall’articolo 247 comma 1 lettera c del codice di procedura penale cioè reiterazione del reato, che va a combinarsi con la pericolosità sociale che sussiste quando il giudice ritiene consistenti e quindi esistenti i gravi indizi di colpevolezza nella contestazione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, cioè di didretta partecipazione a un clan, nel caso specifico al clan dei casalesi, ricorrendo gli elementi costitutivi di questo reato così come sono definiti nei vari commi dell’articolo 416 bis.
Qundo la pericolosità sociale si lega a questo particolare reato associativo, l’obbligo di applicare una misura cautelare più afflittiva, si restringe ancora di più, visto e considerato che, come spiega il gip nello stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo in calce a questo articolo, non esiste alternativa alla reclusione carceraria, proprio per la gravità del reato contestato.
Ed è per questo motivo che i due ormai arcinoti imprenditori di Casal di Principe, il 67enne Nicola Schiavone e il fratello 58enne Vincenzo Schiavone di cui, noi di CasertaCe ci occupiamo da anni, altre 18 persone sono state raggiunte da un provvedimento di custodia cautelare in carcere, perchè a ognuno di loro è stato contestato il reato di diretta partecipazione al clan dei casalesi e agli obiettivi criminali da questo perseguiti.
Oltre a Nicola e Vincenzo Schiavone ci sono tre componenti della famiglia Apicella, il noto imprenditore già spesso coinvolto in fatti ed inchieste di camorra, Dante Apicella, 56 anni, di Casal di Principe, Pietro Apicella, 36enne ugualmente di Casal di Principe, come residente a Casal di Principe è Vincenzo Apicella, 71 anni.
In carcere sono finiti, magari qualcuno già c’era, poi questo lo stabiliremo, 6 persone con il cognome Diana. Si tratta di Gennaro Diana, 55 anni di Casal di Principe, Mario Diana, 59 anni di Casal di Principe. Pure di Casal di Principe sono il 53enne Giancarlo Diana, il 62enne Luigi Diana, il 66enne Salvatore Diana e il 67enne Vincenzo Diana.
E siamo arrivati a 11. Gli altri 9 arrestati in carcere sono Tommaso Mangicapra, 71 anni di San Cipriano d’Aversa, Francesco Salzillo, 46 anni di Casal di Principe, Claudio Puocci, 58 anni di Casal di Principe, Luigi Scalzone, 35 anni di Casal di Principe, Augusto Gagliardo, 48 anni di San Cipriano d’Aversa. E ancora, Carmelo Caldieri, considerato il braccio destro dei fratelli Schiavone, 55 anni di Giugliano, Luca Caporaso, 46 anni anche lui di Giugliano e Vincenzo Bove, autista dei due Schiavone, 49 anni di Sant’Anastasia.
Passiamo agli indagati per i quali il gip ha deciso l’applicazione della custodia cautelare ai domiciliari. Luigi Belardo, 49 anni, di Orta di Atella che già si trova ai domiciliari per altri motivi dallo scorso 8 aprile; Mario Zara, 31 anni di Casal di Principe, Angelo Massaro, 48 anni di Casal di Principe, Antonio Petrillo, 49 anni di Casal di Principe, Luigi Petrillo, 56 anni di Casal di Principe, Fioravante Palmese, 40 anni di Casal di Principe, Gennaro Palmese, 47 anni di Casal di Principe, Raffaele Palmese, 44 anni di Casal di Principe, Fabio Salzillo, 41 anni, residente a Fiuggi nato a Caserta.
E veniamo ai manager accusati di gravi fatti di corruzione, accusati di aver ricevuto gioielli, soldi, vacanze gratuite in quanto facilitatori degli appalti vinti dalla consorteria criminale del clan in RFI o Rete Ferroviaria Italiana. Si tratta Gisueppe Russo, 70 anni, di Napoli, il lombardissimo Paolo Grassi, 50 anni, nato a Vimercate e residente a Oggiono, provincia di Lecco, Pierfrancesco Bellotti, lucano 44enne di Maratea, oggi residente a Roma, Massimo Iorani, di cui c’eravamo occupati in passato perchè si tratta proprio del manager di Rfi-Trenitalia, già licenziato, che avrebbe trascorso vacanze dorate in un albergo a 5 stelle a Positano a spese dei fratelli Schiavone. Iorani è un “romano de Roma”, nella capitale nacque 59 anni fa, nella capitale è residente e in una casa della capitale sta ai domiciliari.
Andiamo appresso: Giulio Del Vasto, 47enne di Napoli. Si torna alla categoria delgi imprenditori con Crescenzo De Vito, 43 anni di Giugliano. Per lui, i pm Ardituro e Arlomede avevano chiesto l’applicazione della misura cautelare del carcere, mentre il gip, con le spiegazioni che poi nelle prossime puntate andremo a specificare, ha deciso per la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. Anche per il pugliese Leonardo Loiacono, 69 anni, nato a Bari, ma residente a Noicottaro, in provincia di Bari. I pm avevano chiesto degli arresti domiciliari molto restrittivi, mentre il gip ha, pur confermando la misura dei domiciliari, ha formulato prescrizini meno severe.
Per la testa di legno Umberto Di Girolamo, 56 anni di Marano, è stata applicata la misura dell’obbligo di firma, avendo constato il gip, che la sua funzione di prestanome era in pratica fine a se stessa perchè non comportava alcun impegno neppure labile, all’interno dell’impresa di cui aveva assunto la funzione di legale rappresentante. Di un’impresa della quale, unitamente ad altre imprese, non stiamo ancora parlando perchè poi ci arriveremo con calma nei prossimi giorni.
Per 5 indagati il gip ha deciso di non applicare alcuna misura, facendoli, dunque, rimanere a piede libero. Per tutti e 5 nell’ordinanza non si riesce ad apperendere quale fosse la richiesta formulata dai pm. Se infatti sono in questo primo elenco, una richiesta ci deve essere stata. Fatto sta che per Giuseppe Fusco, 63 anni di Marigliano, un secondo Luigi Schiavone, stavolta 45enne di Casal di Principe, Antonio D’Abrosca, imprenditore 66enne di Grazzanise, Pasquale D’Abrosca, 37enne di Grazzanise e Errico Mattia, 33enne di Giugliano, non è stata applicata nessun tipo di misura.
La loro posizione è di fatto sovrapponibile a quella di altri 26 indagati a piede libero. Con una sola differenza: mentre per questi 5 i pubblici ministeri ritenevano che ci fossero le condizioni per applicare una misura restrittiva della libertà personale, per gli appena citati 26 alcuna richiesta è stata presentata al gip. I nomi di questi ulteriori indagati a piede libero, uniti ai 5 di prima, diventano 31, sono Pietro Andreozzi 60 anni, di Salerno, Bernardo Apicella 37 anni di Casal di Principe, Belanos Balanau Konstantine, 57 anni, residente a Roma, ma di origini greche, Giuseppe Buonvino, 78 anni di Sutri (Viterbo), Vincenzo Calà 44 anni, di Roma, Stefania Caldieri, 54 anni, di Napoli, Vincenzo Caldieri, 45 anni, di Villaricca, Daniela Coppola, 47 anni, di San Cipriano d’Aversa, Nicola D’Alessandro, 47 anni, di Trentola Ducenta, Francesca Filosa, 43 anni, di Giugliano, Mario Filosa, 61 anni, di Giugliano, Simone Del Dottore, 39 anni, di Casal di Principe, Marco Falco, 68 anni di Parete, Ciro Ferone, 53 anni di Afragola, Luca Fontana, 40 anni, di Casal di Principe, Guido Giardino, 70 anni, di Napoli, Leonardo Letizia, 48 anni, di Casal di Principe, Luciano Loiacono, 36 anni, di Noicottaro (Bari), Luigi Palma, 31 anni, di Giugliano, Luigi Russo, 47 anni, di Casal di Principe, Debora Scacco, 51 anni di Cori (Latina), Sabina Visone, 60 anni, di Giugliano e Fioravante Zara, 59 anni, di Casal di Principe.
Qui sotto gli elenchi.
20 CARCERE: Gennaro Diana, Mario Diana, Giancarlo Diana, Luigi Diana, Salvatore Diana, Vincenzo Diana, Nicola Schiavone, Vincenzo Schiavone, Dante Apicella, Pietro Apicella, Vincenzo Apicella, Antonio Magliulo, Tommaso Mangiacapra, Francesco Salzillo, Carmelo Caldieri, Luca Caporaso, Vincenzo Bove, Luigi Scalzone, Augusto Gagliardo
16 DOMICILIARI: Luigi Belardo, Mario Zara, Angelo Massaro, Antonio Oetrillo, Luigi Petrillo, Fioravante Palmese, Gennaro Palmese, Raffaele Palmese, Crescenzo De Vito, Fabio Salzillo, Giuseppe Rsso, Paolo Grassi, Pierfrancesco Bellotti, Massimo Iorani, Giulio Del Vasto, Leonardo Loiacono
5 INDAGATI PIEDE LIBERO: Giuseppe Fusco, Luigi Schiavone 77, Antonio D’Abrosca, Pasquale D’Abrosca, Errico Mattia
OBBLIGO PRESENTAZIONE PG: Umberto Di Girolamo di Marano (Napoli)
ALTRI INDAGATI:
Pietro Andreozzi, 60 anni di Salerno
Bernardo Apicella, 37 anni di Casal di Principe
Balanos Balanau Konstantina, 57 anni Grecia, residente a Roma
Giuseppe Buonvino, 78 anni Sutri (Viterbo)
Vincenzo Calà, 44 anni, di Roma
Stefania Caldieri 54 anni, di Napoli
Vincenzo Caldieri, 45 anni Villaricca
Daniela Coppola, 47 anni di San Cipriano d’Aversa
Nicola D’Alessandro 47 anni di Trentola Ducenta
Simone Del Dottore, 39 anni, di Pomezia (Roma)
Marco Falco, 68 anni, di Parete
Ciro Ferone, 53 anni, di Afragola (Napoli)
Francesca Filosa, 43 anni di Giugliano
Mario Filosa, 61 anni di Giugliano
Luca Fontana, 40 anni, di Casal di Principe
Guido Giardino, 70 anni, di Napoli
Leonardo Letizia, 48 anni, di Casal di Principe
Luciano Loiacono, 36 anni, di Noicottaro (Bsri)
Luigi Palma, 31 anni, di Giugliano
Luigi Russo, 47 anni, di Casal di Principe
Debora Scacco, 51 anni, di Cori (LT)
Sabina Visone, 60 anni di Giugliano
Fioravante Zara, 59 anni, di Casal di Principe

