ELEZIONI DEL 25 SETTEMBRE. CAMERA, tutti i collegi casertani dal plurinominale proporzionale ai “due e mezzo” uninominali maggioritari. Una per una, le collocazioni dei nostri 104 Comuni

23 Luglio 2022 - 13:32

Più tardi un altro articolo per il Senato

 

 

CASERTA – Di qui a due mesi, il 25 settembre, si terranno le elezioni politiche dopo che, per i motivi noti, il presidente della Repubblica ha sciolto le camere due giorni fa, mentre tra 29 giorni i partiti dovranno formalizzare la presentazione dei loro simboli e dei loro candidati.

Diventa più che opportuno, alla luce dei fatti della stretta attualità, andare a ripescare un paio di nostri articoli pubblicati nell’aprile scorso, che fornivano precise informazioni sulla nuova perimetrazione dei collegi elettorali così come questi si sono dovuti ridefinire in funzione dei nuovi numeri dei parlamentari, ridottisi per effetto della riforma costituzionale confermata dal voto popolare, sia alla Camera (dai 630 attuali si passerà a 400) sia al Senato (dove dai 315 componenti elettivi attuali, senza considerare i senatori a vita che elettivi non sono, si passerà a 200).

Il numero complessivo dei parlamentari eletti passerà quindi, dai 945 attuali ai 600 della prossima legislatura.

La chiusura anticipata della legislatura ha frustrato anche la speranza, coltivata soprattutto dal Pd, di riformare in extremis la legge elettorale, abolendo i collegi uninominali con esisto definito in ragione maggioritaria, realizzando le elezioni solamente attraverso il sistema di ripartizione proporzionale dei seggi, con la conseguenza di rendere non più assolutamente importante e urgente la formazione di coalizioni senza le quali (il caso dei 5Stelle del 2018 rappresenta un unicum irripetibile) non si ha alcuna speranza di essere minimamente competitivi nei collegi uninominali in cui vince il candidato che riesce a prendere anche un solo voto in più dei suoi rivali.

Va da sé che, geograficamente, il governo ha dovuto diluire, allargare i perimetri dei collegi.

In questo primo articolo ci occupiamo della nuova estensione territoriale dei collegi della Camera. Premettiamo che, fermo restando il metodo di elezione ai collegi uninominali maggioritari, resta in vigore la norma costituzionale che al Senato attribuisce un format legato a calcoli regionali del quorum, mentre per la Camera la ripartizione dei seggi nella parte proporzionale partirà da quozienti calcolati su scala nazionale e non regionale come per il Senato.

Senza allungare troppo il discorso, vi diciamo che, per quanto riguarda la Campania e la provincia di Caserta in particolare, le circoscrizioni saranno due, quelle classiche denominate “Campania 1” e “Campania 2”.

La circoscrizione di Campania 1 – Napoli e la sua provincia – esprimerà due collegi plurinominali (ripartizione proporzionale), liste di partito che si voteranno sul simbolo senza preferenze, quella di Campania 2 – cioè la nostra – esprimerà e garantirà, come spiegheremo nel dettaglio, a ogni singolo partito (naturalmente quelli con un numero di consensi significativo) di poter scegliere almeno un eletto sicuro nella figura del capolista.
Con la riduzione dei parlamentari nei collegi plurinominali sarà più difficile l’elezione del secondo in lista, mentre dal terzo in poi dovranno sperare che qualcuno tiri le cuoi nel corso della legislatura, dato che per il terzo e il quarto candidato non sarà sufficiente, probabilmente, sempre per effetto della riduzione del numero dei parlamentari, il cosiddetto gioco delle opzioni, attivato dai partiti nel momento in cui inseriscono alcuni candidati in più liste plurinominali, anche collocate in regioni diverse.

Rapidamente, sotto al collegio plurinominale di Campania 1 ci saranno tre collegi uninominali maggioritari, che eleggeranno al Parlamento il candidato che avrà preso anche un solo voto in più di tutti gli altri. Sotto al secondo collegio plurinominale di Campania 1 ci saranno 4 collegi uninominali maggioritari.

Ovviamente, se – come scritto prima – la ripartizione degli eletti nei collegi maggioritari sarà quella semplicissima di “un voto in più degli altri”, gli eletti nei collegi plurinominali verranno fuori dai soliti complicati calcoli del sistema di ripartizione proporzionale che partirà da un quoziente calcolato sulle percentuali nazionali riportate dai diversi partiti.

Per Campania 1, dunque, ci saranno 7 deputati eletti col maggioritario e ovviamente un numero non ancora determinabile nei collegi plurinominali.

I COLLEGI DI CASERTA

Naturalmente stiamo sempre parlando della Camera dei Deputati. La nostra provincia è compresa nella circoscrizione elettorale n.20, quella di Campania 2, che raccoglie le province di Caserta, di Salerno, di Avellino e di Benevento.

Al pari di Campania 1, anche Campania 2 esprime per la Camera dei Deputati due collegi plurinominali. Il primo ricomprende il territorio a sua volta suddiviso in tre collegi maggioritari.

Ed è questo il collegio plurinominale che riguarda la provincia di Caserta; è questo il collegio plurinominale in cui dovrebbero essere candidati alcuni leader locali dei partiti. Attenzione, però. Il perimetro territoriale di questo collegio plurinominale con ripartizione proporzionale abbraccia la molto popolosa provincia di Caserta (circa 950mila residenti), ma anche i 300mila della provincia più piccola della Campania, cioè Benevento.

Per cui, non è detto che un personaggio politico come Umberto Del Basso De Caro, già sottosegretario ai trasporti e in grado di controllare più del 20% dell’assemblea regionale del Pd, non sia il capolista del collegio plurinominale di Caserta e Benevento, ufficialmente denominato Campania 2.

Anche in questo caso, però, ci saranno degli incroci, delle multicandidature in più collegi plurinominali, anche fuori dalla Campania. Per cui, anche il numero 2 che con Del Basso De Caro capolista sarebbe sicuramente casertano, potrebbe avere – nel caso di multicandidatura del capolista, mettiamo in un collegio delle Marche – fondate speranze di elezione.

I TRE MAGGIORITARI

Arriviamo al clou di questo articolo. Come si diceva, collegati a uno dei due collegi plurinominali proporzionali in capo a Campania 2 ci sono tre collegi uninominali maggioritari, che sono un’altra cosa, dato che si vota con un sistema diverso. Ribadiamo per la terza volta che vince il candidato che ha raccolto almeno un voto in più di tutti gli altri.

Ciò significa che mentre nelle liste plurinominali proporzionali, i partiti corrono singolarmente, nei collegi maggioritari scenderanno in campo le coalizioni. Ci saranno dunque, sicuramente, un candidato del centrodestra, frutto dell’intesa fra i partiti di Fratelli d’Italia, di Forza Italia, della Lega e di qualche sigla minori, e un candidato del centrosinistra.

I fatti di questi giorni hanno modificato gli scenari. Per cui se fino a un mese fa appariva scontata l’alleanza tra Pd e 5 Stelle, con o senza “campo largo”, dopo tutto quello che è capitato nelle ultime settimane, a partire dalla scissione di Di Maio fino ad arrivare alla caduta del governo Draghi, diventa dubbia l’alleanza tra il Pd e i grillini di Grillo e Conte, mentre potrebbe nascere un’alleanza tra il Pd, Di Maio e i partiti più piccoli di Calenda, di Renzi, fino ad Articolo Uno.

Il primo collegio maggioritario è denominato Aversa e comprende 52 Comuni. L’elenco completo è in calce.

Spiccano, oltre a quello di Aversa, il Comune di Casal di Principe, quelli del litorale con Sessa Aurunca e quelli del circondario.

Il secondo collegio uninominale della Camera fa capo alla città di Caserta.
L’elenco, che ugualmente pubblichiamo in calce, conta 24 Comuni, che sviluppano una densità di popolazione maggiore. E infatti, oltre a Caserta, ci sono Marcianise, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Capua.

Il terzo collegio maggioritario conta 106 Comuni, dunque tutti i 78 della provincia di Benevento più 28 casertani (Ailano, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Capriati al Volturno, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Castello del Matese, Dragoni, Fontegreca, Formicola, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Liberi, Piana di Monte Verna, Piedimonte Matese, Pontelatone, Prata Sannita, Pratella, Raviscanina, Ruviano, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, Valle Agricola).

In questi collegi è evidente che i candidati di coalizione arriveranno con ogni probabilità dalla provincia sannita. Come si vede dall’elenco, nel collegio di Benevento entrano tutti quelli casertani del Matese, Piedimonte in testa, insieme alla fascia montana fino a Letino e insieme a quelli del medio Volturno, cioè i vari Caiazzo, Alvignano, Ruviano, Piana di Monteverna, Formicola, eccetera.

In un altro articolo abbiamo dedicato la stessa attenzione e le stesse spiegazioni alla nuova ripartizione territoriale dei collegi del Senato.