MIRACOLO! ANZI NO. La Provincia affida in maniera diretta lavori da 118 mila euro a una ditta di Siena. Ma, come sempre, alla fine tutto torna nell’agro Aversano

19 Dicembre 2022 - 19:20

La Agnorelli, scelta in maniera diretta dal dirigente Gerardo Palmieri, precedentemente, nella graduatoria di due procedure di gara, era finita dietro a due imprenditori dallo stesso cognome, Corvino. La società con sede legale a Poggibonsi è di proprietà di un imprenditore originario di Frignano. Il rapporto stile “nemici-amici” tra Pasquale Corvino e Pasquale Zaccariello

CASERTA/FRIGNANO (l.v.r.) – In questi mesi, l’amministrazione provinciale di Caserta guidata dal presidente Giorgio Magliocca si è segnalata per le aggiudicazioni dirette – o paradirette – di lavori e appalti a imprese originarie dell’agro Aversano o comunque ad imprenditori provenienti da quella porzione di provincia.

L’innegabile potenza economica degli imprenditori provenienti da Casale e dintorni si interpreta, a chi la vede giornalmente atti e documenti pubblici, come se non ci fosse altro territorio nel quale esistano ditte capaci di soddisfare i requisiti imprenditoriali previsti dai nostri enti locali.

Uno dei casi più eclatanti fu l’aggiudicazione della gara d’appalto per un valore di base d’asta di circa 630 mila euro alla Cogesa di Vincenzo Corvino,

ditta di Aversa che aveva vinto la procedura con un ribasso del 38,68%.

Vi raccontammo la storia di questa società perché, secondo le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul riciclaggio di denaro sporco da parte del clan dei casalesi, Antonio Magliulo e Dante Apicella, soggetti ritenuti a capo dell’area operativa degli appalti pubblici del clan, hanno utilizzato lo strumento del cambio assegni, ovvero il citato riciclaggio di danaro, attraverso diverse imprese dell’agro Aversano, tra cui proprio la Cogesa (LEGGI L’ARTICOLO).

Quindi, nonostante l’imprenditore e la sua ditta non siano stati colpiti da provvedimenti, non si poteva far finta di non vedere che un’azienda operante il nome e per conto della provincia di Caserta avrebbe supportato lo sviluppo economico del clan attraverso la movimentazione degli assegni, secondo quanto scritto dai pubblici ministeri antimafia di Napoli.

Ma oggi vogliamo raccontarvi di un’altra impresa, quella che nella gara per la aggiudicazione di questa appalto arrivò seconda, ovvero la Agnorelli, impresa con sede a Poggibonsi, in provincia di Siena.

Questa ditta, dopo lo smacco subito dalla Cogesa di Vincenzo Corvino, è stata poi scelta dalla provincia di Caserta per altri lavori. Si tratta di un affidamento diretto dal valore di 200 mila euro tondi tondi per la manutenzione della strada Provinciale 273.

L’ufficio tecnico guidato dal dirigente Gerardo Palmieri ha contattato la Agnorelli, perché presentasse un’offerta rispetto all’incarico per questo cantiere di rifacimento di alcuni tratti di pavimentazione in dissesto e ricavo dei fossi laterali.

L’impresa ha proposto un ribasso del 21 e mezzo per cento, ricevendo così la commessa, con dei lavori da un costo pari a 118 mila euro.

Venendo alla Agnorelli, come detto, l’impresa la sua sede legale nella città di Poggibonsi, in provincia di Siena ma, come tante ditte che hanno ricevuto affidamenti diretti dall’amministrazione provinciale di Caserta, la sua gestazione si radica nell’agro Aversano.

E’ bastata una rapida ricerca online per rendersi conto che il titolare della società è Pasquale Zaccariello, imprenditore originario di Frignano e trasferitosi in Toscana.

Ora veniamo ad un altro imprenditore che entra in questa storia.

Parliamo del 37enne Pasquale Corvino. Questo è l’uomo che è stato delegato da Zaccariello come responsabile tecnico dell’impresa e soggetto atto alla sottoscrizione dei documenti contabili con l’amministrazione provinciale di Caserta.

Non scriviamo qualcosa di inesatto, quindi, se affermiamo che Pasquale Corvino, in qualche modo, lavora per Pasquale Zaccariello, in nome e per conto dell’imprenditore di Frignano.

Anche solo se in questa occasione, anche solo se per questo specifico appalto, c’è un rapporto lavorativo tra lo Zaccariello e il Corvino.

Poi, non sappiamo se c’è un grado di parentela tra Pasquale Corvino e Vincenzo Corvino di Cogesa, però coincidenza vuole che il delegato abbia lo stesso cognome dell’imprenditore che ha battuto la Agnorelli per quegli appalto dei lavori di manutenzione stradale di cui vi abbiamo accennato precedentemente. Coincidenza di poco conto, visto la presenza massiccio di Corvino tra Caserta e provincia.

Altra coincidenza interessante, però, è quella relativa ad un’altra gara aggiudicata nei mesi scorsi sempre dalla provincia di Caserta.

Parliamo dei lavori relativi alla manutenzione stradale della pavimentazione interna presso l’Istituto Tecnico Stefanelli di Mondragone. In quel caso la Agnorelli di Zaccariello, con sede a Poggibonsi, ma legata territorialmente all’agro aversano, si trovò sconfitta da una società con sede a Caserta: la Socea.

In questa procedura d’appalto, il distacco tra la Socea e la Agnorelli fu minimo, infinitesimale. Infatti, le offerte di ribasso delle due imprese differenziarono solo dello 0,031%. Questa inezia vide favorire la Socea.

Ma chi è il proprietario di questa società? Si tratta sempre di Pasquale Corvino, ovvero il delegato da Pasquale Zaccariello per i lavori affidati in maniera diretta alla sua Agnorelli per quanto riguarda la strada Provinciale 273.

Probabilmente c’è un rapporto di amicizia tra Zaccariello e Pasquale Corvino che fa sì che l’imprenditore originario di Frignano dia in mano un appalto da 118 mila euro al 37enne, già avversario in una procedura di gara.

Però, a questo punto, stonano un po’ le parole scritte dal dirigente della provincia di Caserta Gerardo Palmieri, il quale, nella determina con cui si approva il primo stato di avanzamento dei lavori, ovvero il documento attraverso cui si può effettuare il pagamento all’appaltatore, Il funzionario scrive che è stato “rispettato il criterio di rotazione degli inviti”.

In linea puramente teorica c’è una rotazione, però, alla fine, si tratta sempre delle stesse imprese che hanno ruotato attorno (che non è esattamente il concetto di rotazione di cui sopra) già a 2/3 procedure d’appalto differenti tra luglio e settembre.

In pratica, dopo aver perso due procedure d’appalto, poi Pasquale Zaccariello è stato gratificato dall’ufficio di Palmieri con un affidamento diretto.

A questo punto pare evidente come le imprese e gli imprenditori provenienti dall’agro Aversano abbiano un potere economico fortissimo, capace di aver creato un monopolio di fatto delle ditte e degli operatori originari di Casale e dintorni per quanto riguarda incarichi diretti e procedure di gara bandite in provincia di Caserta.

Quello che sorprende, oltre al semplice dato sulla densità di imprese con sede legale o operativa rintracciabili in quest’area specifica, è infatti la numerosità di affidamenti, gare d’appalto, aggiudicazioni che queste imprese ricevono dagli enti locali, in testa l’amministrazione provinciale di Caserta e quella del comune capoluogo.

Su questo altissimo dato di ditte e operatori saldamente legati all’area di Casal di Principe e dintorni, però, pesa il fatto che esista ancora oggi, come le cronache raccontano, un rapporto subordinato tra alcune di queste società e il clan dei Casalesi (LEGGI QUI L’EDITORIALE), che utilizza ancora molte imprese e imprenditori cresciuti in questa terra (sia chiaro, stiamo spiegando il contesto, non stiamo parlando di Zaccariello) per riciclare denaro attraverso diversi metodi.

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