LA NOTA. I due imprenditori casertani prosciolti dal Gup. Seconda sentenza simile in pochi giorni. Quello che la Cartabia ha cambiato nell’udienza-filtro

31 Marzo 2023 - 17:26

Gli effetti della riforma si vedono e potrebbero essere utili anche a smorzare i toni e a rendere meno ineludibile, per i suoi assertori, la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e magistrati requirenti

CASERTA (gianluigi guarino) – Qualche giorno fa abbiamo già dato notizia di un non luogo a procedere con quella che potremmo definire la motivazione-Cartabia, oggi ve ne diamo un’altra, visto e considerato che due imputati, il primo di Casagiove e il secondo di San Nicola, hanno guadagnato il proscioglimento proprio grazie al vincolo posto dalla riforma Cartabia (CLICCA PER LEGGERE LA NOTIZIA).

Una tipologia di evoluzione del processo penale che, fino a poco tempo fa, in Italia, ha rappresentato un’autentica rarità, mentre, negli ultimissimi tempi, costellati dalle polemiche sullo schiacciamento delle decisioni assunte dai giudici delle indagini preliminari in sede di provvedimenti cautelari e dai gup nelle udienze preliminari sulle richieste dei pubblici ministeri, ricorre con più frequenza, dopo che la riforma Cartabia, alla fine del 2022, assorbendo il segno oggettivo delle percentuali indiscutibilmente imbarazzanti nella relazione tra richieste di rinvio a giudizio e rinvii a giudizio realmente sentenziati (a nostro avviso percentuale vicino al 100%) ha limitato la discrezionalità assoluta esistente fino a qualche mese fa e ha attributo al gup un’evidente responsabilità,

nel momento in cui la nuova norma sancisce che questi potrà rinviare a giudizio, aderendo alla richiesta del pubblico ministero, solo nel caso in cui esista una “ragionevole previsione di condanna per i reati contestati“, che dovrà essere compiutamente esplicitata nelle motivazioni della decisione ad epilogo dell’udienza preliminare.

Ora, è vero che l’uso del termine ragionevole lascia spazio, almeno in questa prima fase, alla medesima “discrezionalità totale”, quella esistente fino pochi mesi fa, ad un giudice che non dovrebbe aver problemi a stabilire se esista o meno tale ragionevolezza, visto i gup sono chiamati in diverse occasioni a emettere sentenze di colpevolezza o di non colpevolezza, nel caso in cui l’imputato chieda ed ottenga il processo con rito abbreviato.

E’ chiaro che, con il passar del tempo, ci saranno pronunciamenti inevitabili da parte dei giudici della legittimità, della corte di Appello, soprattutto della corte di Cassazione. E arriverà anche qualche verdetto a “Sezioni Riunite”, che rappresenta, com’è noto soprattutto a noi e ai nostri lettori, il massimo che c’è in termini di riferimenti giurisprudenziali.

E quando la giurisprudenza avrà delimitato anche l’ambito di discrezionalità che sta dentro all’espressione “ragionevole previsione”, il sistema risulterà sicuramente più equilibrato e il gup, durante l’udienza preliminare, non sarà più un semplice notificatore di ciò che anche per lui ha deciso il pubblico ministero.

Così, magari, la questione della separazione delle carriere non sarà più un nervo scoperto di questa nazione.