Caos concorsi all’ospedale di Caserta, la denuncia dell’Ordine delle ostetriche
14 Giugno 2023 - 18:13

La denuncia di Franco Ascolese, presidente delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.
CASERTA. “Sono decine i casi di anomalie, difformità, violazioni di leggi e norme nei reclutamenti che in Asl e ospedali della Campania riguardano le posizioni dei nostri 18 profili professionali dell’area tecnica sanitaria e della riabilitazione e prevenzione. Casi su cui siamo giornalmente costretti ad intervenire con lettere, diffide, segnalazioni, richieste di rettifica ai manager, quando non con vere e proprie impugnazioni legali a difesa delle prerogative professionali dei profili afferenti al nostro Ordine e degli stessi cittadini che hanno diritto ad essere assistiti in maniera appropriata”. A
parlare è Franco Ascolese, presidente delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.
Proprio quest’ultimo, insieme ai presidenti dell’Ordine di Salerno e dell’Ordine delle ostetriche di quattro province ha firmato una piccata nota indirizzata al manager dell’ospedale di Caserta
Orientarsi a un modello più aderente alle indicazioni di legge – scrivono gli Ordini – forse consentirebbe, all’azienda
ospedaliera di Caserta di recuperare posizioni sulla recente pagella Agenas che su 53 aziende ospedaliere italiane valutate la inserisce tra i 12 ospedali bocciati con un bollino rosso attribuito agli indici comparativi di performance relativi alle cure rapide in pronto soccorso, ai tempi di attesa, all’appropriatezza dei ricoveri, al rapporto medici e personale sanitario per posto letto, alla modernità delle apparecchiature e ai conti.
“Una organizzazione delle aree dirigenziali e assistenziali distinte per aree è già stata attuata all’ospedale Moscati di
Avellino e alla Asl Napoli 1 – ribadisce Ascolese – e anche dove sia prevista un’unica figura dirigenziale apicale, sono poi previste unità sottoposte suddivise per competenze assistenziali che migliorano la qualità organizzativa”.
Ma quella dell’ospedale di Caserta non è l’unica anomalia nei concorsi segnala ai direttori generali e alla Regione. Alla Asl di Caserta ad esempio, in un progetto per allestire una Comunità sperimentale sociosanitaria per la Salute nelle carceri si reclutano “Educatori socio pedagogici” (area educativa e della formazione), anziché “Educatori professionali”.
“I soli professionisti abilitati, con competenze sanitarie, sociosanitarie e riabilitative, sono gli Educatori professionali
– scrive Marilina Ambrosino presidente della Commissione d’Albo di tale categoria in seno all’Ordine Tsrm Pstrp”. L’Educatore professionale socio-pedagogico che recluta la Asl lavora invece in contesti di natura scolastica, ludico-ricreativi, del tempo libero ma non costituisce una figura professionale sanitaria e pertanto non può svolgere prestazioni e funzioni in ambito sanitario, sociosanitario e socioassistenziale riservate invece all’Educatore professionale”.
Per non parlare infine delle funzioni del tecnico sanitario di laboratorio biomedico attribuite impropriamente, in un altro
concorso – secondo quanto segnala Clemente Santonastaso della commissione d’Albo dei Tecnici di Laboratorio – ai Biologi che hanno compiti direttivi e non esecutivi nei laboratori stessi. Cosi anche il bando per Biologi-nutrizionisti reclutati al posto dei Dietisti che hanno un’altra e precisa identità formativa e contrattuale non vicariabile da altre figure professionali come sottolinea ancora Manuela Maione che in seno all’Ordine guida l’albo dei dietisti.
“Confidiamo dunque – conclude Ascolese – in una fattiva collaborazione con i manager per definire una volta e per tutte
un più rigoroso rispetto delle norme che regolano le professioni sanitarie e il loro reclutamento per concorsi superando e la confusione e il caos attuali”.
COM-TOR