Alloggi per studenti universitari negli ex mulini reali di S. Benedetto. Italia Nostra: “L’ennesimo scempio urbanistico”

16 Giugno 2023 - 09:50

Caserta (pm) – Con il comunicato stampa che pubblichiamo, la sezione casertana di Italia Nostra denuncia l’ulteriore scempio urbanistico che sta per subire la città con la prevista realizzazione di alloggi per studenti universitari negli ex mulini reali di S. Benedetto.  Sarebbe l’ennesimo di una lunga serie, come abbiamo documentato per i tanti interventi edilizi autorizzati nel centro storico della città, di abbattimento come di nuove costruzioni. L’ultimo, in ordine di tempo, la  demolizione del pregevole palazzo ultracentenario di via Vico,  con la ricostruzione di un nuovo edificio residenziale di lusso totalmente eccentrico rispetto al tessuto edilizio di una delle strade più antiche del capoluogo. I toni del sodalizio, retto con dedizione e senza gratuite reverenze da Maria Rosaria Iacono, sono garbati nella forma, ma decisi nel merito. Si dice, nella sostanza, che si vuole costruire dove non si deve, perché non è necessario e perché non si esita a stravolgere una preesistenza vanvitelliana, con un’operazione diseconomica, di  particolare impatto ambientale e di cecità culturale.  Italia Nostra fa sapere di aver chiesto l’accesso agli atti del progetto agli enti coinvolti del comune di Caserta e dell’Ateneo cittadino, oltre che  alla locale soprintendenza ai beni culturali,  posto che gli ex mulini vanvitelliani sono tutelati da uno specifco vincolo storico-architettonico.

Se i lettori ci pensano, se non fosse per questa meritoria associazione, per il comitato Macrico verde e per questo giornale e forse pochissimi altri, la cittadinanza non verrebbe a sapere nulla di quello che combinano a palazzo Castropignano con l’urbanistica, con la quale giostrano come vogliono. Non vorremmo indagini di magistratura e polizia, che pure quando ci sono state hanno rivelato il peggio possibile,  ma i due presìdi che potrebbero fare argine a questa autentica frenesia costruttoria, in una città che ormai non ha letteralmente più  spazi naturali, l’opposizione politica e la soprintendenza a cui è commessa la tutela culturale del territorio sono alla totale irrilevanza. I consiglieri di opposizione e non tutti non vanno  oltre e tardivamente alla richiesta di accesso agli atti di amministrazione (molti dei quali persino mancanti all’albo pretorio) e tanto sembra bastargli. Gli uffici di viale Douhet sono ridotti ad essere dei semplici passacarte. E dunque anche questa accusa di Italia Nostra, a cui ci associamo convintamente, è destinata a cadere nel nulla, quasi fosse infondata, immotivata, petulante e non iniziativa molto seria e qualificata? Dobbiamo ricordare che l’idea di realizzare un campus universitario nel capoluogo rispunta puntualmente da almeno  cinque anni ed i promotori più o meno palesi  non vi desistono, neanche davanti ad una testimonianza vanvitellana, come si vede. Altro che celebrazioni cittadine dell’architetto reale. Qui siamo agli affari più venali. E tutto questo non sarebbe indicativo di niente? E andrebbe accettato senza cercare di capire perché avviene, senza esigere che chi vi è tenuto dia delle spiegazioni?