CASERTA. Consiglio comunale straordinario sulle petizioni per salvare il Macrico dal cemento. Tanzarella: “Ma al comune hanno perso le nostre firme: inquietante”

1 Luglio 2023 - 18:19

CASERTA (p.m.) –  Martedì prossimo, alle nove, in seduta straordinaria è convocato il consiglio comunale per discutere la petizione popolare sul Macrico, quella attraverso la quale il  Comitato Macrico Verde, che raggruppa oltre quaranta tra le maggiori e qualificate associazioni ambientaliste e di promozione sociale cittadine, chiede che alla vasta area nel cuore di Caserta venga attribuita la qualifica urbanistica F2 di inedificabilità assoluta, per metterla al riparo definitivo dalle ricorrenti manovre di speculazione edilizia. In verità le petizioni nel tempo sono state due.

La prima, che raccolse oltre diecimila firme, non fu mai messa all’ordine del giorno e decadde con lo spirare della sindacatura. La seconda, sebbene si fosse in piena pandemia, raccolse in poche settimane oltre 2.500 sottoscrizioni tra i residenti e 2.000 tra i non residenti.

Depositata il 2 marzo 2021, stando al regolamento comunale, avrebbe dovuto essere esaminata entro un mese. Ma campa cavallo. E così siamo all’oggi, perché a palazzo Castropignano con le regole ci fanno un poco quello che vogliono. Come ben sanno alla  prefettura di Caserta che – ricorderanno i lettori – nominato il commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto comunale di gestione 2022, se lo sono visto tornare come l’Aretino Pietro, con una mano avanti e l’altra di dietro.

 Tuttavia, che la discussione sia stata fissata non garantisce che essa si svolgerà e che approderà a qualcosa. E dunque staremo a vedere e soprattutto saremo curiosi di vedere che panni vestiranno i singoli consiglieri, almeno quelli che non staranno già al mare. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, il fatto che  un dibattito  strategico per il futuro della città venga concepito a luglio non promette niente di buono.

Nell’attesa abbiamo voluto sentire quali sono le attese e quali i timori del Comitato Macrico Verde, per questo consiglio comunale, dalle parole del portavoce professore Sergio Tanzarella.

 

CasertaCe.net: “Professore Tanzarella, finalmente si discute della petizione, sia pure a distanza di anni dalla sua proposizione. Che cosa vi aspettate e quali sono i vostri auspici?”

 

Sergio Tanzarella: “Certo, tempi record! Che velocità e che attenzione alle richieste dei cittadini e che rispetto delle norme! Anni per dare risposta alla richiesta di una petizione. È la prova della mortificazione a Caserta degli strumenti di partecipazione. Quanto alle aspettative, il Comitato attende che all’area venga data una qualifica come è dovere del Consiglio e diritto della proprietà, e che questa qualifica sia F2 come il Comitato chiede da 22 anni. La prima petizione fu firmata da migliaia di cittadini, raccolta firme che fu interrotta dall’emergenza sanitaria, la seconda fu sottoscritta perfino dal vescovo di Caserta Pietro Lagnese e dal direttore dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero Antonello Giannotti. Anche loro chiedevano per l’ex Macrico la qualifica  F2. Non ci sono molte altre parole da dire.  Qualificata l’area poi si passerà alla progettazione per quello che permette F2. I  consiglieri possono recuperare oltre 20 anni di ritardi e omissioni dei loro predecessori. Temo però che vi possa essere una ennesima inutile riunione di discorsi e paroloni per decidere di non decidere nulla nonostante presidente IDSC proprietario dell’area e vescovo della diocesi abbiano reclamato firmando la petizione la qualifica F2. Se poi presidente e vescovo hanno mutato idea rispetto a quanto hanno chiesto allora ci spieghino perché. Quel che è certo è che la Fondazione Casa Fratelli Tutti ha manifestato apertamente la propria contrarietà ad F2 e temo persegua questo scopo con ogni mezzo. Siamo però dinnanzi ad una bella contraddizione dove il vescovo Lagnese firma per F2 e il presidente della Fondazione signor Vella dichiara la sua assoluta contrarietà ad F2. Ma Vella è anche il vicario generale delle diocesi ed è il vescovo che lo ha voluto presidente. Una contraddizione insanabile che qualcuno dovrà spiegarci prima che lo si faccia noi secondo verità e coscienza contro furbizie e ignobili artifizi.”

 

Come sempre, agli esponenti del Comitato non fa certo difetto la chiarezza, ma soprattutto la franchezza. Così, Sergio Tanzarella, mentre ci congediamo, ci concede una postilla sulla petizione.

Sergio Tanzarella: “C’è un particolare inquietante. Le firme, regolarmente protocollate e depositate presso l’ufficio protocollo del Comune di Caserta, di entrambe le petizioni risultano smarrite. Tentativo goffo, maldestro e illegale!!!  Il presidente del Consiglio comunale ci ha detto che le firme non ci sono. Ma nella ricevuta di consegna è ben specificato che sono state depositate. Del resto che senso avrebbe avuto una petizione senza firme? Sta di fatto che al Comune non le trovano. Né le prime né le seconde.”

Come dire, piove sul bagnato.