LE FOTO CASERTA ALL’INCONTRARIO. Quelli dell’Ecocar tagliano gli alberi in zona Acquaviva e lasciano tutta la monnezza a terra da una settimana
19 Luglio 2018 - 18:13
CASERTA – (g.g.) Ma come bisogna fare con questa Caserta. Non c’è sistema, non esiste un senso nell’organizzazione delle funzioni amministrative. Ognuno fa quello che dovrebbero fare altri e non fa quello che dovrebbe fare lui. Insomma, veramente si tratta di una delle peggiori estati sul fronte dei servizi, della minima vivibilità, della minima dignità di quella che pur essendo la maglia nera d’Italia, resta sempre una città conosciuta per uno dei monumenti più importanti del mondo, quand’anche maltrattato e vilipeso ogni giorno dalla gestione inquietante di un uomo che Renzi ha calato qui con obiettivi completamente diversi da quelli relativi alla valorizzazione, alla tutela, alla conservazione di questa grande testimonianza storico-culturale.
L’ultima della serie porta il marchio di fabbrica di Ecocar, cioè l’azienda titolare del servizio dei rifiuti, in proroga in attesa della nuova gara d’appalto.
Forse perchè non c’è il becco di un quattrino e tanti soldi sono stati buttati via in spacchettamenti inutili o meglio utili per far contenti gli amici e gli amici degli amici, la citata Ecocar all’improvviso, s’è messa a tagliare alberi e piante.
Ma c’è da impazzire nel momento in cui tu constati e prendi atto di quello che è successo venerdì scorso nella zona di via Acquaviva: la Ecocar ha tagliato “ad capocchiam” oleandri e altri alberi, facendo cioè una cosa che non le compete perché Ecocar si occupa di raccolta dei rifiuti e non di gestione e cura del verde cittadino.
Una volta tagliati questi rami sono rimasti tutti a terra- E sono lì da quasi una settimana, per cui possiamo dire che la Ecocar ha subito una trasformazione genetica: nata per raccogliere la monnezza, è diventata un’azienda che si occupa del verde pubblico e che la monnezza non la raccoglie più. Questa è l’unica spiegazione perché altrimenti questa è veramente una città all’incontrario.