Parla il pentito Primo Letizia: “Paolo Siciliano preso a schiaffi da mio fratello. Ma Filippo Capaldo…”

19 Dicembre 2023 - 09:34

MARCIANISE – Secondo quanto raccontato dal pentito del clan Belforte Primo Letizia ai PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il fratello, Salvatore Letizia, avrebbe preso a schiaffi lo storico patron dei supermercati Pellicano, l’imprenditore Paolo Siciliano.

Diciamo subito che, ascoltato dagli inquirenti, Paolo Siciliano ha sempre negato di aver pagato il pizzo al clan Letizia.

Il fatto sarebbe avvenuto nel 2014, poco tempo dopo la scarcerazione di Salvatore Letizia.

L’uomo dei Quaqquaroni si era recato presso l’ufficio di San Nicola la Strada di Siciliano, chiedendo il pizzo per il supermercato di San Nicola la Strada.

L’imprenditore aveva risposto negativamente alla richiesta estorsiva, spiegando che, secondo lui, il supermercato ricadeva in una zona non di pertinenza dei Letizia.

A seguito queste parole, poi, è iniziata l’aggressione, con Salvatore Letizia che prese a schiaffi Paolo Siciliano, provando a fargli capire che quei soldi li doveva cacciare.

A chiudere la storia, infine, intervenne Filippo Capaldo. Il nipote di Michele Zagaria,

secondo sempre quando raccontato da Primo Letizia, spiegò al fratello di quest’ultimo che il boss aveva interessi in quel supermercato e che, quindi, Paolo Siciliano non doveva pagare il pizzo ai Quaqquaroni.

In un altro caso più recente, poi, fu lo stesso Primo Letizia a chiedere, tramite l’invio di un “ambasciatore” un barbiere che faceva da autista a Siciliano, il pagamento di alcune somme estorsive, come già raccontato da questo giornale in un approfondimento dell’aprile 2022 (clicca e leggi).

Siciliano rispose che lui avrebbe potuto fare un “regalo” da 2000 euro, ma che non avrebbe pagato tutte le tranches richieste da Letizia.

Secondo quanto raccontato dal pentito, Siciliano avrebbe mandato i saluti di Filippo Capaldo, facendogli capire che c’era un rapporto di amicizia tra lui e il nipote del boss, il quale in passato ha lavorato per l’imprenditore dei supermercati durante il periodo dell’affidamento in prova.

Queste dichiarazioni sono inserite all’interno del carteggio del processo sul clan Piccolo-Letizia che ha portato a già diverse condanne.