CASERTA. RICOTTE DI NATALE. 2 milioni di appalto aggiudicati prima dell’aperitivo con un ribasso dell’1%. E i verbali di gara sono introvabili

29 Dicembre 2023 - 18:11

I lavori per 11 chilometri di pista ciclabile affidati alla società Megastrutture di San Nicola la Strada, guidata dall’imprenditore Antonio Schiavone. La gara, fino a prova contraria, non la definiremo mai alterata, resta, però, il problema della credibilità di un’amministrazione che vede i suoi uomini chiave – con il sindaco Carlo Marino in testa – coinvolti in vicende penali poco chiare

CASERTA (l.v.r.) – Bisogna essere anche fortunati nella vita. C’è bisogno anche di quel pizzico di fortuna che, come si suol dire, aiuta gli audaci.

Diciamo così perché Antonio Schiavone, legale rappresentante della società di San Nicola la Strada Megastrutture (nome non proprio modesto), ha mostrato una certa audacia quando, rispondendo alla gara d’appalto del comune di Caserta per la costruzione di diverse piste ciclabili nel comune capoluogo lunghe complessivamente 11 chilometri, l’intervento finanziato dai fondi del PNRR per oltre 2 milioni e 780 mila euro, ha messo nella busta della sua offerta un ribasso economico decisamente esiguo, un misero 1%, e una riduzione di 50 giorni rispetto ai 540 del piano generale previsto dal bando.

Una proposta economicamente coraggiosa che, poi, è stata premiata dalla sorte, visto che la società di Schiavone con questa offerta si è portato a casa l’appalto da oltre

due milioni di euro a base d’asta che, sottraendo l’uno percento di ribasso, è praticamente uguale.

La fortuna è stata anche che questa gara d’appalto era simile ad un tango, un passo a due tra la Megastrutture e un’altra impresa che avrà presentato un ribasso da sotto unità.

Vorremmo dirvi chi è lo sfidante battuto e i dettagli della proposta, ma il comune di Caserta ha deciso di non pubblicare nessuno dei cinque verbali di questa gara, così come non ha pubblicato altri verbali di altre gara.

Il comune di Caserta dal 4 al 22 dicembre, ultimo giorno prima delle feste natalizie, quindi il giorno dei saluti e degli auguri in ogni ufficio che chiude in queste date, ha portato avanti le procedure delle sedute di gara, guidate da un trio di tutto rispetto, con una commissione tutto interna, senza componente esterno, come di solito avviene.

I componenti erano l’architetto del comune Gaetano Di Tora, l’ingegnere, spesso presente su questo giornale, Luigi Vitelli e come presidente, sullo scranno più alto (ovviamente) il dirigente Franco Biondi.

Cinque verbali per affidare i lavori delle piste ciclabili alla società dello Schiavone e in questi giorni neanche uno straccio di documento pubblicato sul sito del comune, nella sezione amministrazione trasparente o sul pannello del mercato elettronico dell’ente.

Siamo in attesa di sapere se, a seguito dell’aggiudicazione definitiva, il comune di Caserta provvederà a rispettare la legge, pubblicando i verbali di gara. Il problema in situazioni simili – fermo restando che fino a prova contraria non abbiamo nessuna prova per stabilire che si tratti di un appalto truccato, turbato, apparecchiato – il pregresso storico dei protagonisti non fa mai stare tranquilli chi si appresta a leggere certi documenti di gara.

Procedure con ribassi simili possono essere viste – a torto o a ragione – come particolari, fuori dalla normalità. E non aiutano certamente a rafforzare la credibilità del sistema della pubblica amministrazione di questa provincia, coinvolta settimanalmente in procedure oscure, i carichi pendenti di due dei tre commissari di gara, ovvero il dirigente Biondi e l’ingegnere Vitelli, rispettivamente a processo per corruzione nell’affare del parcheggio di via San Carlo e corruzione e concussione in un caso di presunta richiesta di mazzette a San Tammaro, dove Vitelli era dirigente prima di arrivare a Caserta.

Non stiamo rispettando il principio di presunzione di innocenza? Certo che sì, è la base del nostro ordinamento. Ma una cosa è credere fermamente che un soggetto sia colpevole solo a seguito di condanna irrevocabile, un’altra è dimenticarsi di cosa sia successo negli anni, delle inchieste che hanno colpito palazzo Castropignano e gli enti della nostra Provincia.

Poi, inutile dirlo (ma lo diciamo), questa gara è stata gestita in maniera limpida, trasparente, senza alcun tipo di criticità, vinta dal signor Antonio Schiavone in maniera sacrosanta.

Ma la cifra della credibilità dei funzionari di Caserta città – che, tra le altre cose, ha un sindaco imputato per una gara truccata – e della provincia, non ci permette di ignorare questa procedura di gara, ovvero trattandola come normale amministrazione.

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