AGGUATO DI CAPODANNO. Morte cerebrale per il 26enne vittima degli spari “stile Cutolo”. Il fratello arrestato per droga pochi mesi fa

3 Gennaio 2024 - 10:37

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sull’agguato che ha portato in ospedale, in fin di vita, il 26enne Emanuele Nebbia, residente nel rione IACP di Santa Maria Capua Vetere, la polizia del commissariato della città del foro è convinta che il tentato omicidio sia legato un regolamento di conti tra due fazioni che si contendono le piazze di spaccio della zona.

Ci sono state tensioni e arresti per tutto l’anno appena trascorso nell’area di via Raffaello, uno di questi ha visto coinvolti anche il fratello di Emanuele, Diamante Nebbia.

Nel luglio scorso. il 37enne venne arrestato per spaccio di droga. Un chilo e 300 grammi di hashish (suddiviso in 13 panetti), 62 grammi di cocaina, sette telefoni e quattro microcellulari con relativi caricabatterie, ciò che era stato trovato all’interno di una Fiat Panda, con a bordo quattro persone, destinato, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, al carcere Francesco Uccella.

Diamante Nebbia, liberato dopo l’udienza di convalida del fermo, è stato poi condannato.

Come raccontato ieri (clicca e leggi), per Emanuele Nebbia i medici del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta hanno decretato la morte cerebrale. Sottoposto ad intervento chirurgico, per l’asportazione dell’ogiva, pare, infatti, che l’operazione non sia andata a buon fine e che il proiettile sia ancora conficcato nella tempia destra.