MONNEZZA & APPALTI. Le coincidenze pericolose tra Alfredo Campoli (in Zannini) e la CZeta. Carlo Savoia, altro che inquisito, ha vinto gare a Teano e Riardo. A Cellole l’hanno revocato e…
15 Gennaio 2024 - 18:16
Il consigliere regionale quando, all’indomani delle perquisizioni della DDA, scrivemmo dell’impresa protetta e supportata da Nicola Ferraro e la presenza nei comuni a copyright Zannini, si arrabbiò e ci insulto. Ma gli ultimi fatti di Capua e quello che sta succedendo negli appaltini di Mignano e non solo va rilevato sicuramente. Poi, per quanto riguarda Savoia, che dobbiamo dire sulla prefettura di Caserta? Caliamo un velo pietoso
CASERTA (g.g.) – Il motivo scatenante dell’ira di Giovanni Zannini nei nostri confronti è stato rappresentato dall’affermazione, puramente oggettiva e non necessariamente collegata ad altri significati, della presenza di diversi comuni appartenenti alla filiera politica del consigliere regionale, San Cipriano, Capua e tanti altri, nelle questioni, giudiziariamente significative, contenute nei decreti di perquisizioni firmati dal pubblico ministero Maurizio Giordano in forza alla DDA di Napoli.
Rispondendo compostamente ai suoi insulti, abbiamo sempre sostenuto che la presenza di CZeta e della Ecology in quei comuni rappresentava un dato di fatto.
Mai e poi mai abbiamo scritto che questo rispondesse ad una strategia o si sviluppasse attraverso una regia dall’alto.
Da quando è “uscito in mezzo” il variopinto Alfredo Campoli e la sua Columbus Edil Gest, il quale ci ha deliziato con una nota a noi dedicata, scritta in una lingua ignota, il discorso si è arricchito di ulteriori elementi.
Non è in discussione che Campoli sia l’alter ego di Zannini a Mondragone da almeno 6/7 anni. Non è in discussione che un ingresso della Columbus Edil Gest nelle gare riguardanti l’assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti in diversi comuni della provincia, connette, seppur indirettamente ma concretamente, Zannini ad un mondo i cui nomi e le cui questioni lui ha voluto fortissimamente incrociare quando, potendo scegliere tra tutte le presidenze delle commissioni consiliari della regione Campania, si è insediato sulla poltrona di guida della Commissione Ambiente e Rifiuti.
Una nuova passione, quella dell’ecologia, divenuta grande al punto che, dal mini ribaltone in poi, realizzato al tempo con Luca Branco, Zannini ha preteso che persone sue tenessero quella delega nel comune di Capua, senza sé e senza ma, impegnando prima la mondragonese Francesca Gravano, paracadutata a Capua come assessora all’Ecologia, e poi, con l’amministrazione di Adolfo Villani, chiedendo e pretendendo la delega in questione per Rosaria Nocerino che proprio in quel periodo è stata assunta dentro alle previsioni PNRR dall’amministrazione comunale di Isernia, per poi passare, grazie ad una provvidenziale mobilità durata neanche 24 ore (nuovo record italiano), al comune di Caserta.
Per noi, Capua ha rappresentato una cartina al tornasole perché tutti gli avvenimenti che hanno portato all’aggiudicazione-barzelletta a favore della Cooperativa Ciclat di Ravenna, ma in realtà alla straindagata per camorra CZeta – sempre quella per cui Zannini ci ha riempito di insulti – si sono formati sull’asse del dirigente Carlo Ventriglia e l’assessora Nocerino, iperattivi, spesso anche insieme, come hanno dimostrato le visite fatte negli uffici della Provincia la scorsa estate, per velocizzare e realizzare l’agognato approdo (soprattutto per Ventriglia) a Capua della frizzante signora Miriam Miry D’Amico nei ranghi dei vigili urbani della città.
Vediamo se si arrabbia ancora Zannini ora che integriamo dei fatti, che tali sono indiscutibilmente e che, fino a prova contraria, non sono collegabili ad una regia.
Scriviamo per quello che sappiamo che, probabilmente, è solo il 20% di quello che è.
Mignano Monte Lungo: la Columbus di Campoli rinuncia all’aggiudicazione dell’appalto dei rifiuti che aveva già incartato tranquillamente, così come scritto in un precedente articolo. La seconda classificata è la solita CZeta che oggi svolge l’attività nel comune in cui a comandare è solo l’ex sindaco, oggi vice, Antonio Verdone, il cui figlio, così come la figlia di Campoli, è stato assunta alla Provincia di Magliocca.
Sempre parlando della scorsa estate, Columbus aveva partecipato, con serie possibilità di vittoria, da una gara di rifiuti banditi da un micro comune, ovvero Marzano Appio.
In questa circostanza, però, la commissione aggiudicatrice, come scritto in un documento, ha escluso la Columbus per carenza di alcuni requisiti che, evidentemente, Campoli deve aver recuperato ipso facto, se è vero come è vero che meno di tre mesi dopo ha ottenuto l’ennesima proroga, attraverso lo strumento delicato e rischioso dell’ordinanza sindacale, dal comune di Bellona, dove, specularmente a quello che succede a Mignano, a comandare non è il sindaco, bensì il vice, cioè il grazzanisano trapiantato in agro Caleno Filippo Abbate, in passato primo cittadino di Bellona e assunto al comune di Pastorano, in quel valzer di sindaci che diventano alti funzionari di comuni confinanti, aperto dall’ormai celeberrimo e indimenticabile caso di Giorgio Magliocca che, grazie ad una chiamata in mobilità provvidenziale, vide aprirsi le porte del comune di Sparanise, dove è stato assunta da una commissione presieduta da Antonella Elia, per gli amici Tonia, già segretaria comunale a Mondragone, oggi inseparabile collaboratrice e capo segreteria di Zannini, nonché compagna Di Carlo Salomone, l’uomo dei 6×3, citato nell’ordinanza che portà all’arresto del ras del clan dei Casalesi, oggi imputato ad Aversa con una congiunta del Salomone, il quale è stato visto spesso nell’aula del dibattimento, a braccetto con Zannini.
Dell’altra coincidenza, consistente in una presenza congiunta, contemporanea di Columbus di Campoli e della CZeta degli Ilario abbiamo scritto nei giorni scorsi, dando una notizia che, però, nel contesto di questo articolo, è utile ribadire: a Riardo, dove amministra quel simpaticone di Armando Fusco – un tempo ce lo ricordavamo DS, ora crediamo sia di Zannini pure lui – Columbus e Czeta si sono trovate di fronte per la gara per la raccolta rifiuti da 665 mila euro.
In questo caso, però, ha vinto il terzo incomodo. E che incomodo, aggiungiamo noi. Parliamo dello stra inquisito Carlo Savoia, avvistato molto negli ultimi mesi in una zona che ben conosce sin da quando era presidente dell’ECO4 e con certi personaggi attivi fino a qualche tempo fa al comune di Cellole di cui, con rispetto parlando, non nutriamo alcuna stima.
Nonostante tutto quello che gli viene contestato, Carlo Savoia vince ancora gare. Lo fa con la ESI, Ecologia e Servizi Italia, ampiamente citata nella famosa ordinanza che ha coinvolto il sindaco Carlo Marino. Al tempo era legale rappresentante, con le quote di maggioranza saldamente nelle mani della moglie del Savoia, che oggi ci ritroviamo a Teano, ma non a Cellole.
Qui, lo scorso autunno si era aggiudicato provvisoriamente la gara con un ribasso che il comune ha ritenuto non congruo al punto da collegare questa sua convinzione alle azioni dell’ASMEL. La revoca, poi, è avvenuta il 12 dicembre. Il 14, due giorni dopo, è successo un fatto, ma ne parleremo nei prossimi giorni.