L’arsenale del clan dei casalesi, processo ai titoli di coda
26 Giugno 2024 - 11:41
Si torna in aula verso la fine del mese di settembre per la lettura del dispositivo
CASAL DI PRINCIPE – Concluse le discussioni dei legali di Carlino Del Vecchio, detenuto in regime di 41 bis a Catania, coinvolto insieme ai cugini Pasquale, Leopoldo e Carlo Diana ritenuti responsabili di detenzioni di armi da guerra, clandestine e comuni da sparo, della ricettazione di alcune di esse con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi.
Tutti e quattro gli imputati vennero coinvolti il 20 aprile 2022 in un’operazione della squadra mobile della questura di Caserta. I poliziotti reperirono nell’azienda zootecnica di Pasquale Diana, gestita coi fratelli Leopoldo, Carlo, sita in via Macedonio località Seponi a confine tra i comuni di Castel Volturno e Cancello ed Arnone, in prossimità di un pozzo artesiano, dei bidoni di ferro sotterrati contenenti armi da guerra e svariate munizioni.
Sotterrate nei fusti sotto oltre due metri di terra i poliziotti rinvennero una granata per fucile M60 di fabbricazione ex Jugoslavia che, per la relativa pericolosità, veniva fatta brillare direttamente sul posto da operatori del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato. C’erano poi due fucili mitragliatori kalashnikov, un fucile mitragliatore “Sites” mod. Ranger, tre pistole mitragliatrici UZI, un’ulteriore pistola mitragliatrice non meglio identificata, un fucile “a pompa”, due fucili cal. 12 con matricole abrase, un fucile Carabina di precisione comprensiva di gruppo ottico, una pistola calibro 9×21 con matricola abrasa nonché un silenziatore per arma da fuoco, svariati caricatori e quasi trecento munizioni di diversi calibri.