CHE ARTISTA MAGLIOCCA. Al suo comune cambia la pianta organica triennale dopo sette mesi. E così la pronosticata di CasertaCe è stata assunta. CHAPEAU

8 Luglio 2024 - 17:09

Lo avevamo anticipato la vigilia di Natale del 2023, poi però qualcosa era cambiato. In sei giorni di giugno, però, è finito tutto come da pronostico grazie ad una piccola modifica ma sostanziale

LEGGI L’ARTICOLO DEL 24 DICEMBRE DEL 2023

PIGNATARO MAGGIORE (g.g.) – Al sindaco Giorgio Magliocca diciamo che magari ci metteremo insieme perché non avremo molto tempo (buon per lui) per seguire la traccia che diventa ginepraio di leggi e norme che si incastrano relativamente a diritti e doveri che ogni ente locale di governo ha rispetto alle possibilità di assumere unità di personale, ma sicuramente lo faremo.

Perché noi le narrative delle delibere, a differenza di tutto quanto il mondo animato, le leggiamo e tante cose le notiamo.

Ad esempio, quella che campeggia sulla decisione di sostanza, assunta nella delibera di giunto numero 70 del 13 giugno scorso, votata dal citato sindaco Magliocca, dal vice Vincenzo Romagnuolo e dall’assessore Amelia Adduce, in assenza degli altri due componenti della cosiddetta amministrazione attiva, Cesare Cuccaro e Virginia Russo, non ci convince per almeno 5-6 motivi. Naturalmente, tutti di carattere tecnico amministrativo.

Perché a nostro avviso, al di là di quello che si vuol far apparire, tra il 16

novembre 2023, giorno dell’approvazione, sempre ad opera della giunta con delibera numero 123, del nuovo piano triennale 2024-2026 del fabbisogno del personale, nei 7 mesi successivi non è avvenuto nulla di imprevedibile e nulla che non poteva essere già incubato nel piano triennale, ovvero la base sulla quale l’ente pubblico farà i concorsi.

Senza bombardare la testa dei lettori con troppe nozioni sulle norme amministrative, vi diciamo che capita non raramente che ad un anno di distanza dall’approvazione del piano triennale di quella che una volta si chiamava pianta organica, i comuni sviluppano delle modifiche e devono essere comunicate al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri.

Ma Magliocca, si sa, è un assertore dell’utilizzo creativo del piano di fabbisogno del personale.

Negli ormai famosi e per noi famigerati concorsi esperiti dall’amministrazione provinciale di Caserta, una modifica del genere ha in pratica triplicato, quadruplicato il numero degli assunti medi per ogni classe di concorso. Ciò ha determinato che quello che, insieme alle procedure esperite ed eseguite dall’Asl di Caserta, è stato il concorso più importante degli ultimi 20 in questa provincia, ha finito per incorporare un trucco, a nostro avviso.

In tanti, infatti, hanno deciso di non parteciparvi perché il bando prevedeva l’assunzione di due, massimo tre categorie C, categorie D. Salvo poi assistere all’assunzione di nove, dieci o anche dodici persone, proprio grazie a quel provvidenziale nuovo piano o meglio modifica del piano del fabbisogno del personale che ha rappresentato la proverbiale “chiave dell’acqua” di un’operazione che ha permesso a Giorgio Magliocca e soprattutto Giovanni Zannini di disseminare un numero di crediti elettorali sui quali potranno campare per anni e anni.

Ora, di fronte alla madre di tutte le modifiche di una pianta organica, quella poi attuata al comune di Pignataro Maggiore sembra quasi una sciocchezzuola, ma in realtà non è così.

Perché a Pignataro i fatti nuovi e imprevisti che permettono all’amministrazione del comune di modificare questo Piano si sono sviluppati con una velocità superiore a quella della luce.

Ma per capire bene la progressione di questi piano di fabbisogno del personale, occore partire da quello ancora precedente, ossia dal Piano 2021-2023, che, tra gli altri, prevedeva l’assunzione di un istruttore contabile, categoria C.

Di questo bando CasertaCe ha scritto nel dicembre scorso. Nell’articolo che abbiamo inserito all’inizio di questo che state leggendo, noi scommettiamo sull’assunzione della signora Maria Pia De Pippo. Sempre in quest’articolo vi raccontiamo chi sia la De Pippo, della sua vicissitudine alle elezioni comunali del 2016 quando, forse proprio a causa della manina di Magliocca non viene eletta, e del suo appoggio “a pancia a terra”, soprattutto unito a quello di suo padre per le sorti elettorali di Magliocca alle elezioni comunale del 2021.

Il 16 novembre 2023 viene approvato il successivo Piano di fabbisogno del personale triennale. Questa accade qualche settimana prima dell’uscita del nostro articolo. Non essendo stato ancora esperito il concorso di cui sopra, non c’è alcuna traccia di modifiche previste in un momento in cui tutto era noto, anche rispetto ai prevedibili, annunciati e conosciuti abbandoni per pensionamento.

Sarà stata una coincidenza, ma dopo l’uscita del nostro articolo, quel concorso per un posto non lo vince Maria Pia De Pippo, bensì Maddalena Granata, la quale, a sua volta, era già impiegata a tempo determinato nel comune di Sparanise, con qualche fondata speranza di stabilizzazione.

Ora, se CasertaCe è il suo articolo non è stato determinante, se CasertaCe ha attaccato pregiudizialmente Giorgio Magliocca, affermando una falsità, entra la Granata, la De Pippo sta a casa, in attesa che la sua idoneità possa far venir qualcosa fuori nel corso dei tre anni successivi, periodo in cui la graduatoria rimane attiva e utilizzabile.

E invece no. Succede, ma prima di ogni cosa, non succede di tutto.

L’esito del concorso è noto dal 18 gennaio 2024. Poi, per motivi a noi non noti, nulla succede e dunque questa impellente necessità di assumere questa unità di personale nell’ufficio Finanze viene di fatto opzionalizzata. Trascorrono ben cinque mesi e il giorno 13 giugno del 2024, ossia a sette mesi di distanza, anzi meno, dall’approvazione del piano di fabbisogno del personale, la giunta Magliocca tira fuori la già citata delibera 70.

Insomma, siamo dinanzi alla solita creatività di un uso, a nostro avviso abusato, eccessivo, dello strumento del piano di fabbisogno del personale che, non a caso, ha durata triennale e non trimestrale, per cambiare le carte in tavola.

Come potrete leggere nel testo integrale della delibera (saltate la narrativa, a quella ci abbiamo pensato noi), è successo che il 13 giugno Magliocca e i suoi si sono accorti che a dicembre 2023 il concorso non era ancora stato esperito per intero, come se questo non fosse già chiaro il 16 novembre precedente, giorno in cui è stata approvata la pianta organica triennale.

Sempre il 13 giugno, viene preso atto (della serie “ma no?”) che tra il 2024 e il 2026 andranno in pensione altri impiegati. Una sorta rivelazione divina che il 16 novembre – chissà perché – non era nota.

E allora, Magliocca, perché ti inalberi e presenti anche querele se mettiamo il dubbio che robe del genere possano avvenire perché un nostro articolo abbia potuto modificare un esito già stabilito del concorso? Perché alla fine della giostra, questa modifica del piano triennale del fabbisogno del personale che il sindaco di Pignataro e presidente della Provincia fa a meno di 7 mesi di distanza dall’approvazione della prima, sapete “a finale” cos’ha determinato?

Visto che la Granata si è trovata bene a Pignataro Maggiore e si è dimesso dal suo incarico a tempo determinato dal comune di Sparanise, a meno da una settimana dalla modifica del piano, questa ha portato il numero delle necessità collegate all’indizione del concorso da istruttore contabile, categoria C, ma guarda un po’, da uno a due, come si può poi vedere dalla determina firmata dal responsabile Ernesto D’Onofrio, andato in pensione subito dopo aver apposto questa fatidica firma.

Per cui, se andate domani mattina negli uffici del comune di Pignataro, troverete, giustamente molto lieto di esserlo, le due impiegate Maddalena Granata e Maria Pia De Pippo alla loro scrivania.

Voi potete tranquillamente continuare a fare tutto quello che fate, tanto sapete bene che nessuno vi disturberà. Però noi troviamo gusto a scrivere questi articoli e come si sa: dove c’è gusto, non c’è perdenza.