I NOMI. Rapina, sequestro di persona ed estorsione: condannati 2 carabinieri infedeli e un pizzaiolo
2 Agosto 2024 - 09:51
La vittima una pensionata che aveva appena prelevato 32mila e 500euro dall’ufficio postale
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Rapina ad opera di carabinieri infedeli e di un ex pizzaiolo: tre condanne.
L’azione commessa in Corso Meridionale a Napoli ha portato alle condanne definitive per rapina pluriaggravata, sequestro di persona ed estorsione per Antonio Vigoriti, 51enne napoletano, Andrea Tiglio, 39enne di Santa Maria Capua Vetere, Alfonso Liquore, 38enne di Casoria. Vigoriti e Tiglio entrambi carabinieri in servizio si sono associati con Liquore titolare di una pizzeria e noto pregiudicato per reati contro il patrimonio.
Vittima una pensionata che aveva appena prelevato 32,500euro all’ufficio postale. Avvicinata dai due carabinieri che si sono finti finanzieri affermando di dover eseguire un accertamento con l’aiuto di due complici, familiari dei condannati, la vittima è stata fatta salire su un’auto, derubata dell’intera somma e poi abbandonata in un sottopasso del centro direzionale.
Le indagini della squadra di mobile di Napoli hanno rapidamente portato all’identificazione dei colpevoli e alla loro incriminazione. La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la sentenza di primo grado condannando in tre uomini a sette anni di reclusione per rapina pluri aggravata in concorso, sequestro di persona e nel caso caso di Liquore anche per estorsione.
I legali dei condannati hanno presentato ricorso in Cassazione sostenendo errori materiali e richiedendo una riqualificazione del reato. La Seconda Sezione della Corte di Cassazione presieduta da Giovanna Verga ha rigettato le istanze dichiarandole infondate e non consentite