I DETTAGLI ESCLUSIVI. Orge tra noti frati francescani e i “loro” terziari. L’intervento della camorra e le denunce
4 Agosto 2024 - 13:06
I magistrati inquirenti hanno chiuso le undagini preliminari
TEANO/ROCCAMONFINA (g. g.) – Religione e sessualità non vanno d’accordo o non vanno sempre d’accordo. È una vecchia storia, secolare forse addirittura millenaria.
Il celibato dei sacerdoti e dei frati è una questione aperta, apertissima e non vogliamo certo essere noi a discuterne in questa circostanza, trattandosi di questione fondamentale, enorme anche per quello che ha rappresentato nei conflitti confessionali, contribuendo alla formazione della materia grigia e anche di tanta “materia rossa” che questi conflitti rosso sangue hanno determinato.
Però, la questione non non ci azzecca nulla con la perversione. Quella è una caratteristica del proprio carattere e uno dovrebbe avere la serietà, l’onestà intellettuale per dire che certe modalità di approccio alla sessualità non appartengono nemmeno al conflitto storico millenario, alla inconciliabilità di questo celibato con la vita casta che la Chiesa cattolica prescrive a chi la rappresenta nel Ministero sacerdotale.
Perversione, ma anche attitudine criminale, almeno stando a quelle che sono le conclusioni dei magistrati della procura della Repubblica di Aversa – Napoli Nord che hanno condotto le indagini su una vicenda sordida in cui addirittura è entrata anche la camorra.
Protagonisti due frati Minori francescani, entrambi arrestati: Fra’ Domenico Silvestro, parroco del Santuario di Sant’Antonio di Afragola, e Fra’ Nicola Gildi, conosciutissimo in alcuni territori della provincia di Caserta, essendo stato Padre Guardiano nei santuari dei Lattani di Roccamonfina, tra i piu conosciuti della provincia di Caserta e di quello di Sant’Antonio di Padova di Teano, dove, del santo portoghese che fece di Padova il suo grande laboratorio di fede, sì conservano l’adorata reliquia della sua lingua.
Fra’Domenico e Fra’ Nicola, due amici per la pelle e, se ci volessimo mettere sullo stesso loro piano greve, anche amici per le…….. vabbè, ci siamo capiti.
Ad essere vittime delle loro presunte violenze sessuali e non solo, sarebbero stati degli aiutanti, dei terziari francescani, dunque dei laici, che li seguivano da un convento all’altro.
In pratica, utilizzandoli come famiglie, pagandoli per le faccende domestiche e forse anche per comprare il loro silenzio. Insomma, faccende domestiche, ma non solo.
È chiaro che l’arma del denaro diventava anche un’arma di ricatto. Se non si fossero piegati, ma doveva trattarsi, evidentemente, di un patto forzato a cui i terziari aderivano contro voglia, se è vero come è vero che uno di loro ha fatto delle registrazioni con il suo smartphone, Fra’ Nicola Gildi avrebbe capito e qui arriva la parte peggiore della storia, sempre secondo la ricostruzione della procura della Repubblica.
Il frate minore Francescano avrebbe, a questo punto, assoldato la camorra tramite due imprenditori: Danilo Bottino di San Vitaliano e il suo complice Biagio Cirillo di Marigliano entrambi risultati legati al clan camorristico dei Castaldo.
I due imprenditori, camorristi avrebbero spedito presso le abitazioni delle vittime dei soprusi sessuali quelli che possiamo definire dei “camorristelli”, insomma esponenti di seconda schiera del clan Castaldo, che e hanno minacciato e forse anche picchiato, utilizzando addirittura mazze da baseball, i terziari francescani, intimando loro di consegnargli i telefoni.
Blitz criminale divenuto oggetto di denunce che una delle vittime ha presentato riservatamente all’ autorità giudiziaria.
Sono partite le indagini e da alcune telecamere di sicurezza è arrivato il riscontro alla denuncia in quanto si sono visti dei delle persone che riconosciute poi quali esponenti del clan Castaldo, recarsi nelle abitazioni dei terziari proprio del giorno e nell’ora indicati nella denuncia presentata.
Poi ci sono le intercettazioni che inchioderebbero i frati. In una, fra’ Nicola Gildi direbbe ai camorristi di cancellare le memorie degli smartphone sottratti ai terziari. Subito dopo restituire gli apparecchi oppure, all’occorrenza, distruggerli, nel caso non fossero riusciti a cancellare le memorie .
n definitiva, una bella (si fa per dire) “pastonata di merda” in cui sta dentro un po’ di tutto: falsa fede religiosa, tradimento del proprio ministero, sesso pruriginoso di tipo omosessuale e camorra.
Insomma, un grande e, come si diceva, un tossico e fecale pasticcio agostano buono per trascorrere il tempo sotto all’ombrellone.