Il nipote di Capastorta è un “soggetto pericoloso”
11 Agosto 2024 - 08:40
Non pericoloso da essere considerato ancora appartenente al clan dei Casalesi ma abbastanza per vivere dei proventi illeciti generati con la sua pregressa appartenenza al sodalizio criminale
CASAPESENNA – Pericolosità sociale generica di Filippo Capaldo, nipote del boss Michele Zagaria. Il 46enne è stato destinatario di un provvedimento del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che lo dichiarava pericoloso sociale, applicandogli la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza perché ritenuto portatore di pericolosità qualificata.
I legali hanno proposto appello verso tale pronuncia argomentando che la pericolosità sociale di Capaldo non è più attuale dal momento che le ultime condotte illecite risalgono al 2015. Il gup di Napoli nel settembre 2023 lo ha assolto dalle imputazioni per delitti di mafia o aggravati dal metodo mafioso. Dopo la scarcerazione nel 2021 si è trasferito a Tenerife con la famiglia dove ha intrapreso una attività commerciale, mostrando, a parere dei legali, di aver maturato una scelta di diverso regime di vita rispetto al passato.
Per l’ottava sezione misure di prevenzione della Corte di Appello di Napoli, presieduta da Roberto Donatiello, “se è vero che è decaduta l’attualità della pericolosità sociale tanto da non essere appartenente al clan dal 2015, è pur vero che da tale data ha deciso di utilizzare tutti i beni patrimoniali mobili e immobili che si era procurato grazie alla sua appartenenza alla cosca camorristica per sistemare gli affari propri e della propria famiglia. Capaldo quindi è vissuto esclusivamente reinvestendo i profitti criminali raggranellati durante il pregresso periodo di appartenenza alla cosca“.
Per i summenzionati motivi il ricorso è stato accolto solo nella misura del riconoscimento di una pericolosità generica. “Seppur l’attività familiare condotta in Spagna è lecita, i proventi ‘ab origine’ sono illeciti e merita un monitoraggio continuo”, sottolinea il presidente Donatiello.