Emanuele Schiavone, l’unico della famiglia che non si è accorto che l’epopea di Sandokan è finita. Ieri trasferito dal carcere di Secondigliano. Ecco dove l’hanno portato

16 Agosto 2024 - 12:30

E ’stato arrestato recentemente, com’è arcinoto a chi si interessa di cronaca nera dopo un controverso incontro con suo padre, al tempo ancora annoverato tra i collaboratori di giustizia e dopo l’attentato subito nella notte del 7 giugno alla vigilia delle elezioni comunali di Casal di Principe

CASAL DI PRINCIPE – Niente di che, d’altronde Emanuele Schiavone ha avuto una vita, fino ad oggi, connotata soprattutto dalle residenze carcerarie. In cella non ha realizzato un concetto evidente: potrà fare anche un po’ di camorra ma non la potrà fare a Casal di Principe, perchè li sarà arrestato ad ogni colpo di tosse men che meno può pensare che il cognome che porta possa rappresentare una suggestione. i tempi passano, le generazioni scorrono e da che è mondo e mondo, soprattutto quando si parla di delinquenza organizzata a contare sono i picciotti, il numero di persone che tu puoi utilizzare per attività criminali. E’ quello che ti da i galloni del boss, non un cognome.

Mentre questo lo hanno capito bene gli altri componenti della sua famiglia, evidentemente Emanuele è cresciuto in maniera diversa, con concetti rigidi. Ritiene che il tempo si sia fermato. Ma non è così e se ne è accorto nella notte dell’8 giugno, quando l’ultimo degli scafessi, ha stampato una sventagliata di mitra o di fucile mitragliatore all’ingresso della sua casa di via Bologna. Oddio, chissà se si è accorto allora e quando poi, nel momento in cui si è cominciato ad agitare per organizzarsi sul territorio con non meglio precisati gruppi di azione in modo da difendersi contro questi illustri sconosciuti che però quattro o cinque amici che sparano ce li hanno è stato immediatamente ammanettato dalle forze dell’ordine. Era stato condotto al carcere di Secondigliano ed è notizia di oggi quella del suo trasferimento al carcere di Taranto. Il motivo: troppa vicinanza ai familiari che sono ancora in giro a partire dal fratello Ivanohe, lo zio Antonio e a qualcun altro che ancora bazzica nel territorio che abbraccia Casal di Principe e arriva fino a Giugliano

Polvere di stelle, ma il cervello di Emanuele, evidentemente, a differenza di quello che è capitato nel cervello di suo padre ma soprattutto in quello di suo fratello Nicola, non è in grado di capirlo e ora per lui si prospetta un nuovo processo e una nuova condanna a diversi anni di reclusione