LE PRIME FOTO dei locali interni del Policlinico. Presto corsi e sperimentazione nelle nuove aule e nei nuovi laboratori. Un pensiero liberale sul rettore Nicoletti
19 Ottobre 2024 - 12:31
Ieri mattina ha coordinato di persona, portando anche qualche scatolone, il primo trasloco delle attrezzature e degli arredamenti. Risposta di sostanza agli specialisti del pregiudizio e della dietrologia
CASERTA (Gianluigi Guarino) – Sono le prime, storiche fotografie scattate all’interno dei locali del nuovo Policlinico di Caserta, scattate quale testimonianza reale di qualcosa che sta accadendo e che non abita solamente in un annuncio. Il rettore Gianfranco Nicoletti, presente in carne ed ossa, ha voluto essere, per un giorno, anche il capocantiere nel trasloco di mobili e attrezzature, dai locali dove attualmente l’università della Campania Vanvitelli di Caserta svolge l’attività didattica della facoltà di Medicina, a quelli, nuovi di zecca, che si materializzano, finalmente sotto gli occhi di tutti, quale esito di una grande scommessa, che Nicoletti sta vincendo contro lo scetticismo di tanti e contro i pronostici dei più.
Il Policlinico aprirà presto, molto presto, aule e laboratori che accoglieranno l’intera offerta didattica, ossia lezioni e laboratori.
Nei prossimi giorni vi forniremo dati più precisi su aule e laboratori dedicati alla ricerca. Per il momento, onestà intellettuale, quella che considera le cose effettuali, i dati di fatto, gli unici strumenti valutativi, impone, di guardare queste foto inanimate per affermare che c’è un signore, che oggi ricopre la carica di rettore dell’Università di Caserta, a cui più di uno dovrebbe chiedere scusa.
Nicoletti può essere simpatico o antipatico, ma le valutazioni su fatti epocali come l’apertura del Policlinico universitario a Caserta, non possono essere seriamente allegate al pregiudizio, moto irragionevole dell’animo umani e, dunque, per definizione, fuorviante.
Luigi Einaudi diceva che, per deliberare, per formulare un giudizio o una qualsiasi decisione, occorre alimentare compiutamente la fiammella della conoscenza del fatto o dei fatti su cui si intende esprimere la propria valutazione o su cui si è chiamati a deliberare. Noi abbiamo seguito, cercando sempre di acquisire i dati tecnici delle procedure in corso, senza mai indulgere a guardare la paccottiglia delle tante dietrologie del pensiero debolissimo che ammorba questa terra, il cammino faticoso, irto di difficoltà, affrontato dal rettore Nicoletti per arrivare all’obiettivo dell’ apertura del Policlinico.
Avendo noi questo angolo visuale, che ci consentiva una lettura genuina dei fatti, neppure per un minuto abbiamo colto nel suo agire la volontà di ciurlare nel manico, di rendere apparente un impegno che invece era reale e ieri si è visto. Il pregiudizio è una debolezza che appartiene al genere umano, soprattutto quando si svolge una funzione pubblica, però, occorrerebbe un supplemento di lotta contro di esso, perché si tratta di un piccolo demone che abbacina e riduce la possibilità di esplicitare un’autentica coscienza critica.
Un brutto affare per chi esercita una funzione istituzionale e dovrebbe tendere, lavorando su di sé e dentro di sé giorno dopo giorno, ad avvicinarsi il più possibile a un modello di correttezza di livello almeno decente.
Un grande limite per sua stessa volontà. Il pregiudizio è un qualcosa che appartiene al genere umano, ma, soprattutto quando si ricopre una funzione pubblica occorrerebbe lottare contro di esso anche quando alberga al proprio interno rappresentandosi come un piccolo demone che impedisce a chi la funzione pubblica esprime di renderla compiuta attraverso analisi basate sulla conoscenza.
Nicoletti ha risposto con il silenzio e con il concreto impegno. Abbiamo sempre un po’ timore di appiccicare etichette che sono diventate a volte dei luoghi comuni degli spot pubblicitari fasulli di facile presa ma di labile sostanza. Uomo del fare? In questo caso fino ad oggi sì, perché diciamocela tutta, ha portato anche qualche scatola in mano l’altra mattina, per accelerare il processo di trasferimento di tutta la didattica della facoltà di medicina della Vanvitelli nei locali del nuovo Policlinico, per rassicurare tutti visto che questo passo renderà ineluttabile l’altro, ossia la nascita strutturale e l’attivazione sanitaria anche dell’area di degenza, che andrà ad interagire con quella della didattica.
Ma su questo, statene certi, Casertace ci sarà, generosamente come sempre. Sorveglierà alla sua solita maniera, alla maniera dei liberali veri, che hanno votato la loro vita alla lotta contro il pregiudizio: conoscere per deliberare.