PROVINCIA. ELEZIONI SUBITO O DE ROSA “PRESIDENTE”? La Prefettura chiede un parere al Ministero. Per noi bisogna applicare il Tuel o tornare al voto in pochissimo tempo

29 Ottobre 2024 - 13:29

Nostro malgrado siamo stati costretti, per onorare la funzione che svolgiamo, a tornare a leggere la norma sulle province, voluta da Renzi nel 2014, dopo la vittoria ubriacante delle elezioni europee. Una legge, la Del Rio, che avrebbe scritto meglio anche uno studente al primo anno di giurisprudenza

CASERTA (Gianluigi Guaruno) – Purtroppo, a qualche anno di distanza dalle vicende che portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Provincia di Caserta, Angelo Di Costanzo, quando anche il suo vice, Pasquale De Lucia, si era dimesso per problemi giudiziari, ci troviamo di fronte a un caso speculare. Il purtroppo è giustificato del fatto che allora, come nel 2014, dell’amministrazione provinciale di Caserta si discute per fatti non certo positivi.

Naturalmente, si dovrà attendere il 14 novembre, la scadenza del termine del ventesimo giorno dal momento in cui Giorgio Magliocca ha rassegnato le dimissioni da presidente della Provincia.

Nel momento in cui questo istituto viene applicato e nel momento in cui è stato già applicato nell’estate 2022, quando Magliocca si era dimesso per sedicenti motivi di salute, ciò vuol dire che, già in premessa di un articolo che vuole sviluppare un ragionamento legato ad aspetti giuridici, che l’ordinamento dentro al qual ha attinto la provincia di Caserta è quello principale del Testo

unico sugli enti locali, ovvero il decreto legislativo numero 267 del primo agosto del 2000.

Per altre cose, invece, per altre fattispecie si sono utilizzate le norme della Legge Del Rio che CasertaCe, in una serie di articoli tutti ragionati e approfonditi rispetto al rapporto della citata legge con il Tuel, bollò di infamia in tempi non sospetti, ovvero nel 2014, quando un Matteo Renzi ebbro della gloria di queel 40% conquistato alle elezioni europee, fece varare ciò che per tutti – anche per gli amici dello stesso Renzi – si rivelò come un vero obbrobrio.

Pensate un po’ che gli uffici legislativi del Governo Renzi, forse impegnati ancora nei festeggiamenti post Europee con il premier e la Boschi, dimenticarono (sembra una battuta, ma non è così) di prevedere le conseguenze di eventuali dimissioni del presidente della Provincia, in quella che doveva essere la legge ponte, in pratica nata per abolire il suffragio universale alle Provinciali, in quanto Renzi riteneva ineluttabile la sua vittoria al Referendum sulla riforma costituzionale che prevedeva, tra le altre cose, l’abolizione totale delle province, voto avvenuto del dicembre 2016, contro i quali scogli andò a schiantarsi, ridimensionando la sua carriera politica.

IL TUEL E’ LA STRADA MAESTRA. E VI SPIEGHIAMO IL PERCHE’

Vedete, quando dobbiamo usare l’espressione la strada maestra, abbiamo difficoltà. Perché questa immagine biblica è stata inquinata da chi biblicamente non ha vissuto e non vive e che neppure ha vissuto e vive in maniera laicamente corretta. Stiamo parlando del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che la usò sciaguratamente come slogan per la sua ultima campagna elettorale delle comunali 2021.

Però, qui, dobbiamo utilizzarla come espressione in quanta calza a pennello per quello che volgiamo significare nell’articolo in lettura.

Perché l’unica strada maestra per trovare uno sbocco alla crisi politica dell’amministrazione provinciale, sempre che Magliocca non ritiri le sue dimissioni entro il 14 novembre, è quella del Tuel, di un decreto legislativo che in punto di diritto non è gerarchicamente superiore ad una legge come la Del Rio che avrebbe potuto emendarlo, ma che al contrario e piuttosto inspiegabilmente non lo ha fatto.

Non lo ha emendato nelle parti in cui il Tuel assimila la figura del sindaco a quello del presidente della Provincia, nonostante quest’ultimo dal 2014 – per effetto della Del Rio – non è stato più eletto dal popolo sovrano, così come prevedeva la Costituzione e così come ha continuato a prevedere la Costituzione, oggi, dunque, tradita fino a quando non si tornerà al voto popolare, per effetto dell’esito referendario che sconfisse la riforma Renzi.

A maggior ragione, dunque, il Tuel può ancora – a nostro avviso – rappresentare la strada maestra e con il passar del tempo in maniera sempre più giustificabile, riscattando anche la lentezza, l’inerzia del legislatore che, a quasi otto anni dal risultato del referendum, non è stato ancora capace – pare che ciò accadrà solo nel 2026 – di ricostituire la legalità costituzionale, scusate il gioco di parole, lo abbiamo utilizzato per rafforzare ancor di più il concetto.

E allora cosa dice il Tuel in caso di dimissioni del sindaco o del presidente della provincia nel suo articolo 53 comma tre che la legge Del Rio, incoerentemente, alla farfallona maniera non ha modificato, nonostante avesse stravolto i connotati istuzionali delle amministrazioni provinciali e dei suoi organismi?

La norma recita testualmente:”Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario“.

GLI ORIENTAMENTI DELLA PREFETTURA DI CASERTA

Su questa base, a nostro avviso giustamente, sta lavorando la Prefettura di Caserta, ora guidata da Lucia Volpe, che pare aver riconquistato un minimo di serenità, serietà e linearità dopo la promozione, mai come in questo caso collegata all’adagio latino promoveatur ut amoveatur, di Giuseppe Castaldo.

Lavorare significa collegarsi agli uffici legislativi del ministero degli Interni ai quali è stato spedito un quesito nei giorni scorsi.

Perché inutile girarsi attorno, quella schifezza della Legge Del Rio ha creato confusione perché, non citando mai la parola dimissioni, ha inserito nel comma 66 dell’unico articolo di cui è composta che: “Il presidente della provincia può nominare un vicepresidente, scelto tra i consiglieri provinciali, stabilendo le eventuali funzioni a lui delegate e dandone immediata comunicazione al consiglio. Il vicepresidente esercita le funzioni del presidente in ogni caso in cui questi ne sia impedito“.

LE DIMISSIONI NON ESISTONO NELLA DEL RIO E NON SONO ASSIMILIABILI A UN IMPENDIMENTO. OVVERO, QUELLO CHE PUO’ E NON PUO’ FARE MARCELLO DE ROSA

Ora, è evidente che non sussista la fattispecie delle dimissioni, in quanto queste non si configurano come un impedimento, ma sono un atto di volontà formalmente non coartato. L’impedimento può essere un arresto, una grave malattia, ma non può essere oggetto di estensione rispetto all’atto dimissionario.

Dunque, Marcello De Rosa, consigliere comunale di Casapesenna e attuale vicepresidente della Provincia, può reggere l’ente in questi giorni fino al 14 novembre, anche se pure questa è una falsa interpretazione, in quanto il presidente dimissionario può decidere volontariamente di non presentarsi in ufficio, di delegare oralmente o anche per iscritto compiti al suo vice, ma è lui a rimanere in carica per l’ordinaria amministrazione fino alla scadenza dei 20 giorni che, attenzione (ripetiamo perché importante ribadirlo), non è un termine apposto dal comma 66 della Del Rio, il che dimostra ulteriormente che il caso delle dimissioni sia assente da questa legge, bensì dal Testo unico degli enti locali.

Dopo il 14 novembre, dunque, a nostro avviso, non può non essere il Tuel ad appropriarsi dell’ordinamento con la procedura ordinaria, ossia lo scioglimento degli organi esistenti, ovvero il consiglio provinciale, con nomina di un commissario che porti in tempi limitati alle elezioni.

IL CASO DELLA DEL RIO CHE PUO’ INGOLOSIRE QUALCHE FURBETTO, MA…

La Del Rio stabilisce, non per le dimissioni, bensì per la decadenza o lo scioglimento anticipato degli organi provinciali, un termine di 30 giorni per il voto. Un lasso di tempo che, però, non è presente nel Tuel.

Insomma, un guazzabuglio: perché se applichi la Del Rio c’è un vuoto incredibile, da veri dilettanti allo sbaraglio, sull’istituto delle dimissioni.

Un vuoto in cui qualsiasi arrampicatore può collocare la sua idea che, da vicepresidente, lui possa durare fino alla conclusione del mandato del presidente della Provincia, nel caso di Caserta fissato a dicembre 2025. Ciò perché i 30 giorni riguardano, come detto, la decadenza o lo scioglimento anticipato.

PER UN VOLTA FACCIAMO I SERI: TUEL DA APPLICARE SENZA SE’ E SENZA MA

Ma un ordinamento serio, anzi, normale, può rendere invisibile il caso di dimissioni del presidente della provincia, ibrido, come quello sortito dalla Legge Del Rio? E’ come se nell’ordinamento americano si dimette il presidente, come dopo lo scandalo Watergate e il presidente Richard Nixon, rimpiazzato dal suo vice, Gerald Ford, e non si sa chi lo sostituirà e quando si tornerà a votare.

Ecco perché a nostro avviso bisogna far riferimento al Tuel che rappresenta un corpo normativo importantissimo che ha unito tutte le leggi riguardanti il coordinamento e il funzionamento degli enti locali e che, sciaguratamente, un allora giovanotto che riteneva di essere diventato il politico più dritto del mondo ha provato a cannoneggiare – a questo punto inutilmente – con una legge assurda.