E che ci fanno Mandrake e Er Pomata. Un giro di super suv Maserati, Porsche e altro ancora. Sapete cosa ha dichiarato il principale indagato al gip? “Di professione faccio il pastore e porto le pecore al pascolo”

18 Gennaio 2025 - 14:12

Questa provincia e soprattutto i territori dell’agro aversano se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Questa storia evoca un po’ le vicende di Mandrake e di Er Pomata in Febbre da Cavallo

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VILLA DI BRIANO (g.g.) Eravamo rimasti, nell’articolo di ieri (CLICCA E LEGGI) con alle disperate mosse del curatore fallimentare per cercare di rintracciare il signor Salvatore Liguori liquidatore della italiana Congelati srl la società finita sotto alla lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli Nord che, a conclusione di una procedura iniziata già a dicembre ha chiesto e in parte ottenuto, ad epilogo di una serie di interrogatori di garanzia, tenuti dal gip Ilaria Giuliano, in ossequio al decreto Nordio, a carico di 5 indagati tra cui lo stesso Salvatore Liguori di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Leggendo le pagine successive dell’ordinanza, ci siamo accorti che forse c’era un posto dove Salvatore Liguori poteva essere rintracciato: l’ovile.

Guardate, questa non è una battuta, forse la situazione fa ridere perché rappresenta un fatto originale rispetto alle storie frequenti di soggetti che prestano il loro nome ad attività imprenditoriali equivoche o addirittura farlocche. Ma sto’ Liguori ha risposto al gip Giuliano durante l’interrogatori di garanzia tenuto alla presenza del pm che lo aveva inquisito e dell’avvocato difensore, che la sua professione era quella di pastore. Diciamo era perché non sappiamo se quest’attività continua ancora. Ma non pastore di una confessione e di una chiesa protestante. No, proprio pastore di pecore. Se lo avesse saputo, allora, il curatore fallimentare, invece di cercarlo nell’inesistente sede legale della Italiana a Villa di Briano, lo avrebbe atteso in qualche scarpata che consente l’accesso a improbabili pascoli che nell’agro aversano rischiano di elettrificare, di caricare con particelle nucleari la pecora, l’agnello o il caprino e gli avrebbe notificato gli atti del tribunale.

E se fosse andata bene, magari inseguendolo da lontano mentre conduceva il suo gregge, da qualche parte, dentro o attorno all’ovile avrebbe trovato anche il famoso Fiat Doblò, letteralmente scomparso quandanche appartenente al patrimonio della società suddetta.

Ci piacerebbe realmente intrattenerci nell’analisi antropologica di questo personaggio però, dobbiamo andare avanti nella trattazione, partendo e anche arrivando nell’articolo di oggi alla breve storia della Italiana Congelati.

In principio fu Castel Morrone. Li fu ubicata la prima sede legale, fermo restando che la sede operativa o presunta tale stava dentro ai capannoni della FrigoCaserta, un’azienda colpita da un numero di guai impressionanti ultimamente visto che a pochi giorni di distanza l’uno dall’altra  è stata teatro di due tragedie: quella del 31 dicembre con la morte di Pompeo Mezzacapo (CLICCA E LEGGI) e quella di qualche giorno fa quando una terribile e ancora sotto indagine fuga di ammoniaca da una tubatura ha provocato la morte di Patrizio Spasiano, 19 anni, dipendente di una ditta esterna che forniva servizi alla FrigoCaserta (CLICCA E LEGGI)

A Castel Morrone amministratore della Italiana Congelati era Pietro Scialli, 79enne di Caserta. Questi il 23 giugno del 2020 partendo da un capitale sociale di 50mila euro cede il 20% delle quote a Marco Goglia. Sempre nel 2020 la società ritorna ad essere in pratica una unipersonale perché a settembre Scialli cede sempre a Goglia il restante 80%. Nel 2021 fa irruzione sulla scena il pastore Salvatore Liguori il quale acquisisce da Goglia l’intero capitale sociale diventando, della Italiana Congelati, il dominus assoluto, avendo assunto anche la carica di amministratore unico e quindi di legale rappresentante. Però, lui è un versatile perché, come ha detto al magistrato, porta le pecore al pascolo ma sta anche dentro a un giro di compravendite di auto per un paio di centinaia di migliaia di euro così come abbiamo scritto ieri quando però il protagonista è stato un altro indagato ossia Vincenzo Riccio. E qui ci fermiamo perché nella prossima  puntata andremo a guardare un’altra vicenda: passeremo, infatti, dalle auto  extra lux, dai suv costosissimi alle residenze in Costa Azzurra