LA SENTENZA. L’accusa di armi in casa per Luciano Ghirardini del parco giochi Wonderland ad AVERSA
23 Gennaio 2025 - 09:19
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Si tratta di un procedimento legato ad una dichiarazione captata in carcere a Domenico Laiso
AVERSA (Federica Borrelli) – La Seconda sezione penale del Tribunale di Napoli Nord ha assolto in primo grado Luciano Ghirardini dall’accusa di concorso nel reato di detenzione illecita di arma comune da sparo, ai sensi dell’art.110 del codice penale e degli artt. 2 e 7 L. 895/67, poiché “il fatto non sussiste”.
Ghirardini è noto ad Aversa per la gestione della sua famiglia del parco giochi per bambini Wonderland, ma anche per altre vicissitudini complicate di una decina di anni fa.
L’accusa era stata formulata su dichiarazioni captate di Domenico Laiso, detenuto all’epoca dei fatti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, che durante un colloquio con un parente avrebbe rivelato di avere un’arma appartenente a Ghirardini nella propria abitazione.
Le dichiarazioni di Laiso erano state ascoltate dagli inquirenti grazie a intercettazioni ambientali disposte dalla Polizia di Stato del Commissariato di Aversa, permettendo di acquisire informazioni non solo riguardo il presunto possesso dell’arma di Ghirardini ma soprattutto su una proficua piazza di spaccio gestita da Gennaro Sfoco.
Durante il procedimento giudiziario, la difesa di Ghirardini, rappresentata dall’avvocato Vittorio Caterino del foro di Santa Maria Capua Vetere, ha contestato la fondatezza delle accuse dimostrando che non sussistevano prove sufficienti che supportassero la versione fornita da Laiso e che le dichiarazioni del detenuto fossero in realtà generiche.
Anche le indagini condotte dagli inquirenti non hanno fornito riscontri concreti da quanto intercettato. In particolare, durante la perquisizione nell’abitazione di Laiso, non è stata trovata alcuna arma da sparo riconducibile al Ghirardini.
Assolto nel medesimo processo ordinario anche Donato Palmieri, accusato di aver venduto della cocaina in concorso con Gennaro Sfoco ai sensi dell’art. 110 c.p. e 73 comma 1 del dpr 309/90 e difeso dal legale Giuseppe Nespoli del foro di Napoli Nord.
I due co-imputati, prima di essere rinviati a giudizio, avevano sostenuto nel 2020 un’udienza preliminare in cui era presente anche Anna Sfoco, indiziata dei reati di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso con Gennaro Sfoco e Ciro Sfoco.
Per lei fu invece chiesto, in fase preliminare, di procedere con rito abbreviato. Assistita dagli avvocati Patrizio Della Volpe e Mario Griffo, entrambi del foro di Aversa Napoli Nord, è stata poi assolta.