CARINARO. “Regalo” e tanti quattrini dalla giunta al cugino dell’assessore. La minoranza al consiglio: “Facciamo annullare quella delibera”

11 Febbraio 2025 - 12:32

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Iniziativa del gruppo di minoranza, che chiede di votare un atto di indirizzo affinché l’inquietante atto amministrativo venga cancellato

CARINARO (Federica Borrelli) – Il gruppo di opposizione Carinaro in Avanti – composto dai consiglieri Concetta della Volpe, Stefano Masi, Mario Moretti e Anna Torino – ha presentato nella giornata di ieri una proposta di deliberazione per chiedere l’annullamento in autotutela della delibera di giunta del 16 gennaio 2025, con cui la Giunta Dell’Aprovitola affidava l’incarico di installazione di paline informative per il trasporto pubblico su gomma, con annessi spazi pubblicitari, alla società Ken Media Adv.
Il motivo di questa richiesta lo avevamo sottolineato già tempo fa: la delibera è totalmente illegale.

Nessun bando, nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla concorrenza, è stato pubblicato illo tempore dall’amministrazione in carica, che ha altresì preferito bypassare quest’obbligo e ignorare volutamente ogni sollecito al riguardo.
In un articolo precedente (CLICCA E LEGGI), in cui già esortavamo la Sindaca Marianna Dell’Aprovitola e la sua Giunta ad annullare immediatamente l’atto prodotto, poggiavamo la tesi dell’illeceità del documento chiamando in causa la sentenza n. 8311/2023 del Consiglio di Stato con riferimento alla Direttiva Bolkestein. Non contenti, ci premunivamo di inserire anche la sintesi prodotta dalla Delfino&Partners, una delle società di consulenza per le pubbliche amministrazioni migliori d’Italia che così dichiara: “Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8311/2023 ha rilevato che i Comuni non possono rilasciare a imprese di pubblicità e a privati autorizzazioni relativamente alle installazioni di impianti pubblicitari sul suolo pubblico, in mancanza di una procedura ad evidenza pubblica. Tale procedura da gara sarebbe comunque limitata e non rinnovabile automaticamente; i Comuni dovrebbero infatti avere un piano generale degli impianti pubblicitari ed il relativo regolamento approvati dal Consiglio Comunale, individuare gli spazi pubblici su cui consentire l’installazione degli impianti pubblicitari, indire il bando per rilascio concessioni alle ditte aggiudicatarie e rilasciare a queste i titoli autorizzativi con durata limitata e senza rinnovo automatico”.

Ma a quale scopo non tener conto della legge? Qui entra in scena la parte più interessante: l’amministratore delegato della società a cui è stato affidato l’incarico, la Ken Media Adv – assunta a tempo indeterminato – è Francesco Piscopo, cugino dell’assessore Nicola Sglavo. Sglavo è, come se non bastasse, il ‘grande’ assente alla riunione della giunta dello scorso 16 gennaio.
Se con questo ‘passo falso’ si è pensato di evitare qualsiasi riferimento ad un palpabile conflitto d’interessi tra l’assessore e suo cugino, così non è stato. È proprio la mancanza di Sglavo a rendere schiaccianti le intenzioni, non certamente nobili, di questa operazione. Per cui, anche senza troppe manovre, il conflitto d’interessi rimane comunque evidente.

Oltretutto, la Regione Campania ha stanziato lo scorso 6 agosto circa 108milioni di euro da distribuire alle società in house EAV, ACAMIR e AIR per la mobilità digitale, rendendo oltremodo vano lo sforzo di approvare una delibera del genere al Comune di Carinaro, se non per ragioni puramente clientelari.

Ora, con la proposta dell’opposizione, l’amministrazione ha due possibilità davanti a sé: assumersi le proprie responsabilità annullando in autotutela l’atto contestato, senza nemmeno convocare il consiglio comunale richiesto alla presidente del consiglio Mariagrazia Barbato; oppure mentire ad oltranza pur sapendo che tutti hanno capito il trucco e prestando il fianco all’ipotesi che Sglavo – ma il monito è esteso anche ad altri assessori – ricopra una carica pubblica per soddisfare unicamente i propri interessi.