MARCIANISE. Lutto tra i passionisti. E’ morto padre Giulio Mezzacapo

17 Marzo 2025 - 10:56

I funerali si svolgeranno martedì 18 marzo alle ore 10.00 nel Santuario di San Gabriele

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MARCIANISE – Nella seconda domenica di Quaresima, 16 marzo 2025 alle ore 16,15 presso l’infermeria di San Gabriele (TE) all’età di 99 anni è tornato alla casa del padre,  p. Giulio Mezzacapo  (al secolo Francesco Mezzacapo).

I funerali si svolgeranno martedì 18 marzo alle ore 10.00 nel Santuario di San Gabriele e la salma verrà tumulata nel cimitero di Marcianise. 

“In coincidenza dei funerali a Isola del Gran Sasso,  nella Chiesa dei Passionisti di Itri verrà celebrata una messa di suffragio per il noto religioso e missionario, comunica padre Antonio Rungi”, superiore della comunità passionista di Itri e già superiore provinciale negli anni 2023-2007 dell’Ex-provincia dell’Addolorata (Lazio Sud e Campania).

Nato a Marcianise, arcidiocesi di Capua, il 20 luglio 1925 da Salvatore e Elvira Buonpane, entra nella scuola apostolica di Calvi Risorta, dove segue gli studi ginnasiali. Nel 1940 passa al noviziato di Pontecorvo (FR) dove il 15 ottobre 1940 fa la vestizione e il 16 ottobre del 1941 emette la professione religiosa, nelle mani del maestro p. Amedeo del Giudice. Prosegue gli studi nello studentato filosofico e teologico di Paliano, (FR) ove il 20 luglio del 1946 si consacra in perpetuo. Ultimati gli studi in preparazione al sacerdozio viene ordinato presbitero ad Anagni, il 2 maggio 1948 da Mons. Giovan Battista Piasentini. 

       Nel corso della sua lunga vita è stato in quasi tutte le comunità dell’ex-Provincia dell’Addolorata, tra le quali Napoli, Airola, Itri, Falvaterra, Sora, ove si è distinto per la sua affabilità e generosità. Ha ricoperto per diversi anni l’ufficio di Superiore e vicario. Entrato tra i passionisti con il chiaro intento di essere missionario di Gesù Crocifisso, tutta la sua vita è stata improntata a questa specifica attività apostolica. Molte le missioni popolari predicate in tutta Italia e migliaia le predicazioni di novenari, settenari, tridui, panegirici vari, soprattutto in Campania.

       “Un missionario a tutto campo, che dovunque andava portava -scrive padre Rungi nel profilo biografico del religioso- la gioia e il sorriso, tipica di una personalità aperta e gioviale. Nelle comunità in cui ha vissuto ha sempre lasciato il segno della sua apertura ai laici. Aggiornato e continuamente proteso verso il nuovo ha vissuto periodi epocali della società, Chiesa e Congregazione dei passionisti”.

       Dal 2003 al 2023 è stato di comunità a Sora. Qui ha vissuto l’ultimo ventennio della sua attività apostolica, continuando a svolgere la predicazione anche in zone lontane della Campania, ove era richiesto per la sua capacità di comunicare il Vangelo, con semplicità, passione e foga del grande oratore. 

       Nel 2023 per l’aggravamento delle condizioni di salute fu trasferito nell’Infermeria provinciale di San Gabriele dell’Addo-lorata, dove ha vissuto gli ultimi due anni, in un clima di gioia e fraternità con altri confratelli anziani e con la comunità del Santuario.

         “Dove maggiormente padre Giulio ha lasciato il segno della sua umanità è stato ad Itri -ricorda padre Rungi- dove è vissuto in un primo momento nel dopo guerra e successivamente quale superiore per un sessennio dal 1962 al 1968. Molti anziani lo ricordano ancora, allora bambini che frequentavano il convento per avere il cibo quotidiano, l’istruzione necessaria e la formazione spirituale”. Era il 1948, quando padre Giulio, giovane sacerdote di 23 anni, fu trasferito a Itri per dare una mano alla comunità. Scrive in una sua testimonianza: “Il giorno dopo il mio arrivo a Itri, il convento fu assalito da centinaia e centinaia di bambini e bambine (350), che dopo la scuola venivano su da noi per mangiare”. 

       Padre Giulio vigilava che tutti i bambini avessero il necessario. Non solo alimento materiale, ma anche spirituale. In quel periodo e poi negli anni di superiore della comunità di Itri si dedicò alla formazione dei chierichetti e avviò la schola cantorum, lui che era tanto appassionato di musica e canto.

       “La vita di padre Giulio, sacerdote stimato ed amato da tutti, -conclude padre Rungi- per il suo stile essenziale di vivere, è stata una lode continua a Dio. Contentissimo della scelta di vita fatta e soprattutto del suo impegno missionario, con altri missionari passionisti del tempo aveva costituito un gruppo zelante e coraggioso di predicatori della Passione di Cristo nelle Regioni del Sud Italia. D’altra parte, nato e cresciuto a Marcianise, in una famiglia profondamente cristiana, dove la devozione al Crocifisso partiva da lontano, poté innamorarsi del carisma apostolico di San Paolo della Croce, di cui andava orgoglioso e di cui è stato un significativo interprete in 77 anni di vita sacerdotale e 84 di vita consacrata”.