S. MARIA C.V. Fatti non parole: ecco i numeri, i 70mila abitanti ed oltre della conurbazione, che rendono folle la chiusura del pronto soccorso del Melorio
15 Aprile 2025 - 19:17

Ancora una volta una città divenuta abulica che si specchia nella figura di un sindaco, sicuramente persona perbene ma politicamente e amministrativamente ignavo non si ribella ad un vero e proprio scippo con scasso subito dall’Asl e attraverso questa dalla regione Campania. Comune per comune facciamo la somma dell’utenza abbandonata a se stessa. In calce all’articolo il documento critico, ma anche costruttivo, dell’associazione Nicola Di Muro su cui ovviamente chi non ha la capacità di confrontarsi la butterà a guelfi e ghibellini
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Ci proviamo a scrivere una cosa relativamente breve su un argomento delicatissimo e complicato come quello relativo alla vera e propria spoliazione illogica dei principali servizi sanitari che dovrebbero essere garantiti tra i cittadini, letteralmente massacrati di tasse, in maniera razionale
Quel De Luca, quanto ha approfittato della superficialità della stupidità della maggior parte del popolo campano che considera le sue divertenti esibizioni da cabaret un segno di qualità politica, un segno di qualità di governo
De Luca è un cinico. E’ un formidabile tagliatore di nastri. Ha buttato tonnellate di fumo negli occhi aprendo qualche centro di eccellenza nei nosocomi napoletani e ovviamente nella sua Salerno. Ma la sanità di base è totalmente a pezzi. E ci volevi tu, De Luca, per fare un risanamento economico dei mastodontici buchi debitori della sanità campana!
Come l’hai fatta tu siamo bravi tutti. E’ bravo il sottoscritto, è bravo l’ingegnere, è bravo il netturbino, è bravo il parcheggiatore. Se su un milione di abitanti reali, 920mila residenti a cui si aggiungono molti altri che in provincia di Caserta ci abitano anche se non sono formalmente iscritti tra i registri comunali, tu metti a disposizione 4 pronto soccorsi e, ripetiamo, ci volevi tu, la tua scienza infusa quella che autocelebri spavaldamente ogni venerdì incantando le persone e riuscendovi perché approfitti dell’ignoranza delle stesse.
Allora, l’ultimo oltraggio la regione Campania, attraverso la sua Asl di Caserta, l’ha compiuto all’ospedale Melorio di S.M.C.V. gloriosa struttura sanitaria la quale 20 anni fa doveva diventare una DEA di secondo livello, ossia uno ospedale strutturato, pieno di servizi ma soprattutto con un vero pronto soccorso coprodotto con Capua nella zona di via Galatina. Poi + mancato il manico politico a S.M.C.V. e, una stupidaggine dopo l’altra tipo la ridicola ipotesi della caserma Andolfato, la vicenda è finita in cavalleria
Ma che S.MC.V. città di 32081 residenti che fanno circa 32800 abitanti effettivi potesse perdere anche il pronto soccorso, ebbè, questo nessuno se lo aspettava.
In passato ci sarebbe stata una sommossa popolare. Oggi la gente è abulica e si specchia perfettamente in un sindaco abulico, qual ‘è Antonio Mirra che non si sveglia certamente di mattina col primo pensiero rivolto alla carne viva dei problemi della città che amministra (si fa per dire) dal 2016
Allora, 4 conticini rapidi. S. Maria C.V. ha una sua conurbazione che ha nell’altra città, quella di Capua, una sorta di cotrafforte, di struttura potente che si esprime attraverso una popolazione complessiva con più di 51mila abitanti dato che Capua conta su 17914 residenti che portiamo tranquillamente a 18800 abitanti effettivi
Togliendo di mezzo Casagiove che afferisce a Caserta appartengono alla conurbazione sammaritana il comune di Casapulla con 8261 residenti e dunque con circa 9mila abitanti effettivi. Avvicinandoci a S.M.C.V. ci sono San Prisco e Curti. Il primo può contare su 12075 residenti che fanno circa 12.800 abitanti effettivi ragionando sempre su un 7/8% di non residenti ma stanziati. Curti ha 6.631 a cui aggiungiamo i soliti 800 circa per arrivare a 7450. Poi c’è San Tammaro ugualmente legata a S.M.C.V. La popolazione di San Tammaro è di 5744 che aumentiamo a 6300 abitanti effettivi circa.
Non vogliamo penetrare più di tanto nell’agro caleno in quanto poniamo che Francolise- Sant’Andrea del Pizzone, Giano Vetusto, e Calvi Risorta potrebbero non connettersi alla conurbazione di S.M.C.V – Capua ipotizzando la possibilità di un’avventura automobilistica verso la Clinica Pineta Grande di Castel Volturno
Dunque, escludendo questi tre comuni appena citati, quelli di Bellona, con 6022 residenti che fanno circa 6500 abitanti, Vitulazio 7650 residenti con circa 8300 abitanti effettivi. In fine i micro comuni di Camigliano 1963 residenti e quindi un centinaio non residenti mentre Pastorano 2871 che portiamo a 3050. E ancora, Sparanise con 7200 residenti che portiamo a 7500 abitanti, e Pignataro con 5700 residenti che portiamo a 5900.
Calcolatrice alla mano di tratta di una conurbazione di 72180 abitanti. Ora vi sembra un posto serio la Campania col suo ente-Regione, vi sembra un posto serio l’Asl dei “magnaccioni” la provincia di Caserta che non dotano di un pronto soccorso una conurbazione di più di 70mila abitanti, un numero prossimo a quello dei residenti della città capoluogo? Si dira, a Capua c’è il Psaut. Ma Psaut significa primo soccorso, significa due punti di sutura, significa perdere tempo se uno è colpito da un infarto e può essere combattuto nei suoi primi minuti solo in un pronto soccorso attrezzato. Una provincia di un milione di abitanti deve avere almeno 8 pronto soccorsi. E chi se ne fotte se vi siete rubati negli anni i soldi che non vi permettono oggi di garantire un autentico livello minimo di assistenza, dei veri livelli essenziali di assistenza che sono una cosa diversa da quelli ridicoli che i vostri burocrati da 4 soldi mettono su carta partendo dalla evidenza di casse vuote, che ogni giorno vengono rese sempre più esangui dalle vostre scellerate politiche clientelari, dai vostri incarichi esterni all’amico di questo o di quell’altro politico.
Abbiamo deciso, in calce a questo articolo, di pubblicare un comunicato stampa, forse un po’ datato, ma che al tempo della sua emissione ci siamo persi, purtroppo. Reca la firma di Biagio Di Muro, presidente dell’Associazione Nicola Di Muro. E qui la città depauperata di ogni ingegno, abulica e svogliata la butterà a guelfi e ghibellini. Si chiamano Di Muro, noi siamo anti dimuriani e puttanate del genere in modo da evitare il confronto di contenuto con un documento indubbiamente critico nei confronti dell’amministrazione comunale in carica di S.M.C.V. ma pieno di proposte e di spunti costruttivi
Diamine, per una volta, su una cosa importante come questa la città di maggior prestigio culturale della provincia di Caserta quella del foro, del tribunale, è in grado di essere, non diciamo al 100%, ma almeno per il 30% all’altezza della sua storia?
QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA
Il depauperamento dell’ospedale Melorio continua nel silenzio più totale di chi dovrebbe difendere le primarie necessità dei sammaritani e dei residenti di tutti i comuni che lo avevano come riferimento sanitario più vicino.
Abbiamo saputo con certezza che l’ala del Melorio che prima era adibita a Pronto soccorso è stata ceduta all’Asl che la utilizzerà per le attività infermieristiche, a riprova che il pronto soccorso non sarà mai più attivato nel nostro territorio e che ci dovremo affidare alla fortuna di sentirci male nelle vicinanze delle città di Caserta, Marcianise e Aversa e di riuscire a sopravvivere alle lunghe file di attesa visto che a causa della chiusura dei vari Pronto Soccorso solo a Caserta si registrano oltre 200 accessi al giorno. E’ inaccettabile che una provincia di oltre 900 mila abitanti sia servita da sole 4 strutture emergenziali.
Le Istituzioni locali si autocelebrano di firme di protocolli che – se dovessero realmente trovare seguito – riguardano strutture ospedaliere che vedranno la luce, se tutto va bene, tra oltre venti anni. Non dimentichiamoci che il DEA di secondo livello era già stato approvato e finanziato negli anni ‘80 con un progetto già previsto su via Galatina tra Capua e Santa Maria Capua Vetere poi abbandonato in favore dell’Andolfato e altre idee bislacche.
Basti guardare le vicissitudini del Policlinico di Caserta, tra ritardi nei lavori, rifinanziamenti, annunciate inaugurazioni e tagli del nastro a ridosso di campagne elettorali, per comprendere che in una Regione come la Campania, da anni amministrata da De Luca, ove una gestione scellerata e clientelare dei soldi destinati alla sanità, ha portato a un sistema sanitario regionale al tracollo, queste firme di protocolli sono nient’altro che prese in giro, per nascondere agli occhi altrui ma non alle proprie coscienze, quello che in realtà si sta facendo, ovvero lo smantellamento dell’ospedale. Di certo l’odierna notizia di cessione all’asl dei locali del Pronto Soccorso ha la sua genesi in un preciso piano organizzativo che testimonia la premeditata volontà dell’amministrazione sammaritana, di rinunciare definitivamente alla presenza in futuro di un Pronto Soccorso in città, alla faccia delle promesse fatte, delle delibere sottoscritte, dei comitati e soprattutto dei fondamentali diritti dei cittadini.
Come Associazione Nicola Di Muro, riteniamo necessario che tutti si attivino: Sindaci, Assessori, Consiglieri, Associazioni, Prefettura, Onorevoli, Deputati, Consiglieri Regionali di ogni parte politica, meglio ancora se nell’area vicina al Governatore De Luca che resta ancora il centro decisionale in ambito regionale. Se la reale volontà è dare nuova vita agli Ospedali e soprattutto ai Pronto Soccorso, decongestionando quelli rimasti, urge una mobilitazione di massa. Chi resta silente e accondiscendente ai piani sanitari attuali dimostra di voler andare in diversa direzione e di voler rinunciare alla tutela del territorio; a suo carico resterà una macchia indelebile agli occhi dei cittadini.
In qualità di Presidente dell’Associazione, sono pienamente a disposizione di tutti coloro i quali vogliono battersi per il rispetto del diritto alla salute, e aperto a qualunque iniziativa, sia essa di protesta sociale o di formale e produttivo tavolo istituzionale, che auspico venga immediatamente compulsato dalle amministrazioni locali dei comuni interessati.